Roma (NEV), 16 marzo 2017 – I 70 anni del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e l’Assemblea generale del 2021, sono stati i due temi al centro delle riunioni della presidenza del Comitato centrale dell’organismo ecumenico mondiale, tenutesi a Ginevra lo scorso 14 e 15 marzo. Il CEC nasceva ad Amsterdam nell’ottobre del 1948, concretizzando un sogno ecumenico nato diversi decenni prima, forgiato dalla terribile storia del primo Novecento europeo: le due guerre mondiali, la nascita del fascismo e nazismo, la grande depressione degli anni Trenta. “L’anniversario del 2018 – ha ricordato Agnes Abuom, moderatora del Comitato centrale del CEC – sarà un’occasione per chiamare le chiese in ogni luogo del mondo a lavorare per la pace e la riconciliazione”.
Ad Amsterdam nel 1948 nel documento finale dell’assemblea fondativa le chiese avevano affermato “Vogliamo stare insieme”. A Busan (Corea del Sud), nel 2013, il documento finale della X Assemblea del CEC diceva: “Vogliamo camminare insieme”. E’ nato così il “pellegrinaggio della giustizia e della pace”, il progetto del CEC che sarà al centro anche dell’Assemblea generale del 2021. Riflettendo su come questo pellegrinaggio possa portare nuova speranza in un mondo diviso, polarizzato e caratterizzato da crescenti conflitti, il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del CEC, ha sottolineato come i cristiani in cammino siano “un popolo definito dalla speranza. Non si tratta di semplice ottimismo, ma della capacità di dare sostanza alla speranza. Spesso significa essere capaci di guardare oltre e attendere qualcosa di diverso dalla nostra realtà, cercare la giustizia e la pace. La speranza è un criterio della fede cristiana”.
La presidenza del Comitato centrale del CEC, oltre ai già citati Abuom e Tveit, è composta dal metropolita Gennadios di Sassima e dalla vescova Mary Ann Swenson.
A margine dei due giorni di lavoro il CEC è stato presente all’incontro, tenutosi a Ginevra il 15 marzo, “Islam e cristianesimo: la grande convergenza: lavorare insieme per gli stessi diritti di cittadinanza”, organizzato dal Centro ginevrino per l’avanzamento dei diritti umani e del dialogo globale, in relazione alla 34. Sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite.