Roma (NEV), 19 marzo 2017 – “Vi affido alla Parola. Il lettore, la chiesa, la Bibbia” (ed. Claudiana, pagg. 148, euro 12.90) è il terzo volume di una serie che Lidia Maggi e Angelo Reginato dedicano alla lettura della Bibbia. Dopo “Dire, fare, baciare” e “Liberté, Egalité, Fraternité”, il nuovo volume si focalizza sulla lettura comunitaria delle Scritture. Da sempre le Scritture ebraico-cristiane sono lette in comunità. Ancora oggi, nelle sinagoghe come nelle chiese, si costituiscono assemblee di lettrici e lettori del testo biblico. Leggere la Bibbia è infatti un atto relazionale che, tuttavia, contrasta con la dimensione sostanzialmente individualistica della spiritualità contemporanea. Attorno a questo nodo – la natura comunitaria della fede biblica e quella individualistica della società contemporanea – Maggi e Reginato propongono una lettura dei Vangeli che ha come scopo la ricerca dei lettori impliciti – in questo caso delle chiese implicite – nascosti nel testo. Ne vengono fuori quattro immagini fondamentali, riassunte così nell’indice del libro: Il gesto dello scriba: la comunità ermeneutica; In ascolto dei piccoli e dei peccatori: la comunità di senso; Sensibili ai segni: la comunità poetica; Ignoranti e ripetenti: la comunità dei principianti. Il volume contiene una premessa del teologo Paolo Ricca.
“Apocalisse. Il libro del mondo rinnovato” (ed. Claudiana, pagg.224, euro 15.90) di Giampiero Comolli non è un commentario del libro forse più oscuro delle Scritture, ma un percorso meditativo che ci svela – apocalisse significa in greco ‘svelamento’ – come questo testo neotestamentario ci offra aperture nuove e rasserenanti per noi tutti, credenti e non credenti, oltre che per la nostra epoca. Come spiega lo stesso autore, “malgrado la paradisiaca visione finale della Gerusalemme celeste, l’Apocalisse di Gi
ovanni viene spesso intesa come un’opera fosca e disturbante. Eppure questa straordinaria “Rivelazione di Gesù” apre in noi, versetto dopo versetto, inaspettati orizzonti di fiducia e gioia, di beatitudine persino… Ce ne accorgiamo nel momento in cui assumiamo un atteggiamento più disponibile e aperto, un ascolto attento e meditativo, cui ci invita lo stesso Giovanni. Diventa allora possibile intraprendere un cammino di meditazione prendendo a guida proprio l’Apocalisse: oltre al crollo del mondo, Giovanni descrive infatti la prospettiva del suo magnifico rinnovamento, illuminando la nostra vita e inondandola di una speranza piena”.