La Comunione di chiese protestanti in Europa (CCPE) nasce nel 2003 come organismo ecumenico continentale che raggruppa 106 chiese luterane, metodiste, riformate e unite di oltre 30 paesi europei, in rappresentanza di circa 50 milioni di cristiani protestanti. Se la CCPE si è costituita solo di recente, la sua storia affonda le sue radici addirittura nel periodo della Riforma ed è soltanto l’ultima tappa di un cammino rilevante non solo per le chiese protestanti ma per l’intero movimento ecumenico mondiale.
Come è noto, nel Cinquecento i due principali rami della Riforma – i luterani e i riformati – si divisero sulla comprensione della Cena del Signore: Lutero riteneva che Cristo fosse corporalmente presente negli elementi del pane e del vino, Zwingli invece riteneva che la presenza di Cristo fosse spirituale. Una divergenza, emersa con chiarezza già nel 1529 a Marburgo dove si incontrarono i riformatori Lutero e Zwingli, dalle gravi conseguenze, tanto da impedire alle due famiglie protestanti di riconoscersi reciprocamente in piena comunione.
Questo disaccordo, attenuatosi nei secoli, ha trovato la sua composizione solo nel 1973 grazie ai colloqui tra luterani e riformati che portarono alla formulazione e sottoscrizione della “Concordia di Leuenberg”, il cui nome deriva dalla località svizzera in cui il documento venne definito. Il testo della Concordia esprime una comune comprensione dell’evangelo e dell’amministrazione dei sacramenti condivisa dalle chiese che hanno sottoscritto l’accordo, ottemperando in questo modo agli unici due requisiti che, secondo la teologia protestante, determinano l’unità della chiesa. In base a quanto afferma la Confessione di Augusta (1530), quando si raggiunge l’accordo sulla predicazione dell’evangelo e la celebrazione dei sacramenti, la comunione ecclesiale ne consegue automaticamente, al di là delle diverse strutture, riti e tradizioni di ogni singola chiesa. La Concordia di Leuenberg è, da questo punto di vista, un concreto (e forse unico) esempio di “unità nella diversità”: grazie ad essa, oggi, chiese autonome e indipendenti le une dalle altre riconoscono reciprocamente i propri ministri culto, la validità dei sacramenti, praticano l’intercomunione e accolgono i fedeli delle altre chiese nelle loro comunità.
La Concordia di Leuenberg è stata intesa dalle chiese che l’hanno sottoscritta – tra esse, nel 1974, anche la chiesa evangelica valdese e la chiesa evangelica luterana in Italia – come un accordo dinamico per una comune azione e testimonianza dei protestanti in Europa, per proseguire la riflessione teologica, per allargare la riflessione alle questioni etiche, per ampliare le adesioni all’accordo di altre famiglie protestanti. I frutti di questo cammino possono essere visti nella formulazione del documento del 1994 “La chiesa di Gesù Cristo” che esprime la comprensione protestante della chiesa, l’adesione alla Concordia nello stesso anno delle chiese metodiste europee, e il cambiamento del nome nel 2003 per diventare la Comunione di chiese protestanti in Europa.
La CCPE (www.leuenberg.eu) tiene la propria Assemblea generale all’incirca ogni 6 anni. L’ultima si è svolta nel settembre del 2012 a Firenze – era la settima dalla prima tenutasi nel 1976 a Sigtuna (Svezia), la seconda dall’introduzione del nuovo nome –, la prossima è in agenda a settembre del 2018 e si terrà a Basilea (Svizzera).
Presidente esecutivo della CCPE è Gottfried Locher, pastore riformato svizzero, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera. Segretario generale è il vescovo luterano Michael Büncker, presidente della Chiesa evangelica luterana in Austria.