Roma (NEV/Riforma.it), 28 aprile 2017 – Quante foto di gruppi di sorelle e fratelli di chiesa in viaggio in Svizzera fatte davanti a quel muro, tanto che il monumento internazionale della Riforma di Ginevra pare essere lì da sempre, tappa irrinunciabile per i tour sui luoghi in cui si sviluppò il movimento riformato europeo. E invece il Muro dei Riformatori compie in questi giorni 100 anni di vita, una vita poco nota e movimentata, per le quattro sculture in pietra alte 5 metri e rappresentanti Guglielmo Farel, Giovanni Calvino (la costruzione del muro finì nel 1917, ma si avviò nel 1909, anniversario della nascita di Calvino), Teodoro di Beza, John Knox, affiancate da quelle alte 3 metri di Guglielmo I d’Orange, Gaspard di Coligny, Federico Guglielmo I di Brandeburgo, Roger Williams, Oliver Cromwell e Istvan Bocksai, accompagnati dalla scritta “Post Tenebras Lux”.
Pensato proprio per rendere omaggio alla figura di Calvino, non sono mancate accese dispute sull’opportunità di una simile opera, data la riottosità riformata al culto della personalità. Sarà il professore universitario Charles Borgeaud, a cavallo fra ‘800 e ‘900, a lanciare il progetto, desideroso di celebrare la democrazia nata in seno alla Riforma. E furono subito polemiche, raccontate anche dalla mostra che inaugura proprio oggi 28 aprile al museo di arte e storia di Ginevra e che fino al 20 ottobre, presenterà l’origine e le vicende del Muro, fra rifiuti, litigi, discussioni, ma che fornirà anche uno sguardo tecnico e artistico sull’opera. Il concorso per lo studio delle sculture venne lanciato nel 1908 e vide partecipare ben 71 bozze. A vincere fu quella presentata da 4 architetti svizzeri (Charles Dubois, Alphonse Laverrière, Eugène Monod et Jean Taillens). La Prima guerra mondiale ne rallenterà la realizzazione, terminata solo nel 1917 da parte dei due scultori francesi Paul Landowski et Henri Bouchard. Inaugurato in sordina diventa presto un punto di riferimento in città, luogo di incontri e commemorazioni, anche perché situato all’interno del bellissimo parco dei Bastioni. Il 3 novembre 2002 vennero scolpiti nel muro i nomi di tre precursori della Riforma: Pietro Valdo, John Wyclif e Jan Hus, oltre a quello della teologa e storica della Riforma Marie Dentière.