Roma (NEV), 1 giugno 2017 – Per la prima volta in Italia un Consiglio comunale approva una delibera per costituire un centro ecumenico. Un passo in più verso la realizzazione di uno dei “sogni” del pastore Domenico Maselli, a un anno dalla sua scomparsa. Maselli, figura di spicco dell’evangelismo italiano, è stato deputato della Repubblica e presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) dal 2006 al 2009.
“Il seme di questo suo sogno era stato gettato nei primi anni di attività, in una comunità già molto aperta al dialogo fra i cristiani, – spiegano in una nota i consiglieri della chiesa valdese di Lucca e del centro culturale Pietro Martire Vermigli, da anni impegnati in percorsi interculturali ed ecumenici – basta ricordare la collaborazione di questa chiesa con la vicina comunità di San Paolino, nata negli anni della seconda guerra mondiale e continuata attraverso incontri di preghiera e attività comuni. Con l’arrivo del vescovo Giuliano Agresti il dialogo prese vigore e si iniziarono a porre basi concrete per creare un centro interconfessionale, aperto al mondo laico, per un dialogo e un confronto non solo fra chiese, ma con tutta la società civile. Si può intravedere in ciò l’intuizione della necessità di educare a una cultura di comprensione, tolleranza e accoglienza, in un’epoca in cui i flussi migratori non avevano ancora la portata di oggi. Insieme continuiamo nell’impegno alla realizzazione di questo sogno lasciatoci in eredità, invitando tutti coloro che ci possano e ci vogliano aiutare”.
Con l’approvazione di una delibera in merito, il Consiglio comunale ha invitato formalmente il Sindaco a predisporre un progetto per la creazione di un “centro di dialogo ecumenico, interconfessionale e di dialogo culturale con il mondo laico, per diffondere la cultura dell’accoglienza, del confronto e della reciproca accettazione e comprensione”.
Fra le premesse, appare significativo che le istituzioni si dichiarino consapevoli della storia della città, che ha visto nel XVI secolo il fiorire di movimenti riformati affermatisi tra le famiglie lucchesi, successivamente trasferite a Ginevra, e del fatto che un discendente di una di quelle famiglie, Giovanni Diodati, fu eminente teologo protestante di impostazione calvinista e traduttore della Bibbia ancora oggi in uso delle comunità evangeliche italiane.