Roma (NEV), 9 giugno 2017 – È in corso all’Istituto ecumenico di Bossey, in Svizzera, fino al 12 giugno, la riunione del Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). In discussione, in particolare, le questioni dell’unità nel trasformato contesto globale, i preparativi per l’11^ Assemblea mondiale, con data e luogo ancora da stabilirsi, e la celebrazione del 70° anniversario del CEC, fondato nel 1948.
Agnes Abuom, moderatore del Comitato esecutivo, nella consapevolezza dell’attuale contesto, sempre più caratterizzato da paure e mancanza di speranza, ha dichiarato: “Siamo chiamati a gestire le transizioni in modi che assicurino al movimento ecumenico di continuare a muoversi nella giusta direzione”. Olav Fykse Tveit, segretario generale del CEC, ha osservato la rilevanza della ricerca di una nuova unità: “Attraverso le molte dimensioni del suo lavoro, il CEC contribuisce all’unità della chiesa, e l’unità che esso è in grado di esprimere, a sua volta, contribuisce all’unità dell’umanità. Le molteplici espressioni di polarizzazione, il gap sempre maggiore fra ricchi e poveri, l’estremismo e la violenza, le preoccupazioni per il futuro del pianeta Terra e il ritiro dalla responsabilità per la nostra casa comune e per il futuro, creano una chiamata costante su ciò che intendiamo sostenere e fare, sui nostri valori e sulla nostra visione”.