Roma (NEV), 22 giugno 2017 – Le politiche migratorie sono sul tavolo del Consiglio europeo, in corso a Bruxelles oggi e domani. I leader dell’Unione Europea (UE) valuteranno l’attuazione delle misure adottate per “arginare i flussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo centrale” e discuteranno degli sviluppi della rotta del Mediterraneo orientale, della dichiarazione UE-Turchia, degli strumenti creati per affrontare le cause profonde della migrazione e della riforma del “Sistema europeo comune di asilo”, compresi i principi di responsabilità e solidarietà.
La strada da seguire per una nuova e urgente politica migratoria, europea e italiana, è tracciata nell’appello congiunto del Tavolo Asilo *- composto da diverse realtà della società civile, tra cui la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) -, insieme a AOI, CINI, Concord Italia, Coonger, COP, Focsiv, Link 2007, Marche solidali.
“Sono passati due anni dall’adozione dell’Agenda Europea sulla Migrazione (European Agenda on Migration) – scrivono le organizzazioni firmatarie – vale a dire l’insieme di misure per la gestione delle migrazioni sia all’interno che all’esterno delle frontiere dell’UE. Ebbene in questo tempo abbiamo assistito all’attuazione delle principali misure di cooperazione con i paesi di origine e transito mediante il Migration Partnership Framework, all’apertura degli ‘hot spot’ in Grecia e in Italia e all’adozione del meccanismo di ricollocamento (relocation). Ma non possiamo affermare che la condizione delle persone migranti che arrivano in Europa sia migliorata, né quella dei paesi europei che sono in prima linea come Italia e Grecia”. Nell’appello si chiede ai capi di Stato e di governo e alle istituzioni europee e nazionali, di rafforzare la cooperazione affinché la politica estera dell’UE e gli stati membri tengano conto di una serie di strategie.
Le strategie in sintesi:
- processi e strumenti nel quadro politico devono essere finalizzati allo sviluppo umano sostenibile e non al mero controllo delle frontiere;
- l’UE e gli Stati membri devono effettuare operazioni di ricerca e salvataggio (SAR) per il solo scopo di salvare vite umane;
- occorre garantire alle persone che si trovano ai confini l’accesso a un equo ed effettivo diritto di richiesta d’asilo;
- i richiedenti protezione internazionale in Europa abbiano il diritto a una procedura giusta ed efficace;
- chiunque richieda la protezione internazionale in Europa, inclusi tutti quelli in attesa di pronunciamento o già respinti e in attesa di rimpatrio, abbia diritto a un’accoglienza dignitosa e a servizi adeguati;
- particolare attenzione sia rivolta alle esigenze specifiche di donne, bambini e persone vulnerabili;
- i migranti non vengano considerati come detenuti in centri di accoglienza al solo fine di essere identificati;
- gli Stati Membri contribuiscano per la loro parte alla risposta globale sulle migrazioni forzate;
- gli Stati membri sviluppino canali sicuri e regolari per rifugiati e migranti;
- il reinsediamento, i visti umanitari e altri programmi di condivisione delle responsabilità, tra Stati membri dell’UE, siano gestiti con trasparenza, senza discriminazioni di nazionalità, religione, genere o etnia;
- l’UE e gli stati membri facciano ritornare le persone nei loro paesi di origine solo attraverso procedure fondate sul rispetto dei diritti umani e senza metterle in pericolo;
- si facilitino schemi e procedure rapide di ricongiungimento familiare.
*Per il Tavolo Asilo: A BUON DIRITTO, ACLI, ARCI, ASGI, CENTRO ASTALLI, CNCA, FCEI, FOCUS-CASA DEI DIRITTI SOCIALI, MEDU, OXFAM