Roma (NEV), 5 settembre 2017 – Sono online sul blog alzogliocchiversoilcielo tutti gli interventi dell’incontro organizzato dalla Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) nell’ambito delle celebrazioni per il Cinquecentenario della Riforma intitolato “Donne e Riforma protestante, liberate dal Vangelo, nuove protagoniste nello spazio sociale”. Attraverso le voci di storiche, teologhe e filosofe, grazie alle registrazioni rese disponibili, è ora possibile riascoltare la conferenza svoltasi recentemente alla Camera dei Deputati sul ruolo liberante della Riforma per gli uomini e per le donne, anche nei nostri tempi, in ambito sociale, culturale e politico.
Tra i contributi, ricordiamo in particolare quello di Bruna Peyrot, scrittrice e saggista, che ha illustrato il ruolo delle donne protestanti durante il Settecento francese. Nel 1685 il protestantesimo viene messo fuori legge: è la revoca dell’Editto di Nantes. I protestanti sono costretti a emigrare, nascondersi o abiurare. Peyrot racconta della “devotio privata”, dei piccoli profeti e delle piccole profetesse, dei “camisards” lanciati seminudi contro i dragoni di re Luigi XIV sentendosi invisibili, delle cosiddette Assemblee del deserto, quando di notte ci si riuniva per pregare, celebrare matrimoni e battesimi. Se sorpresi, gli uomini andavano in galera e le donne finivano alla Torre di Costanza di Aigues-Mortes, una prigione fortificata simile a una torre turca, fra le più terribili del sud della Francia, simbolo di potenza del “Re Sole” e dell’autorità costituita, dove il re decise di imprigionare proprio le donne. Prigioniere oggi semi dimenticate, 88 furono le donne che passarono lì molto tempo della loro vita. Una fra tutte, Marie Durand, antesignana della resistenza (che ci piace pensare scolpì il termine “Resister” sul pozzo della prigione), che rimase nella Torre di Costanza per 38 anni e di cui abbiamo 49 lettere depositate presso l’archivio dell’Histoire du protestantisme di Parigi, lettere grazie alle quali possiamo conoscere la vita dentro la Torre.
“Questo ‘fuori o dentro’ la torre fa pensare al confine labilissimo fra scelta di libertà e scelta di prigionia che troviamo in tutte le resistenze del mondo; per difendere le proprie convinzioni bastano un sì o un no; per essere salvate basta un sì o un no. Ma di quelle donne solo 8 abiurarono e di queste sappiamo che sono donne, ad esempio, il cui marito era morto quindi avevano un obbligo di protezione verso la prole – spiega Peyrot – Le ugonotte francesi, imprigionate come singole cittadine, libere nell’anima e nella coscienza, rappresentano un’idea di responsabilità individuale che anticipa la rivoluzione francese”.
Fra i diversi contributi audio integrali, ora disponibili, potrete ascoltare questa e altre pagine significative del protestantesimo nella storia e del protestantesimo di oggi, attraverso le testimonianze e le voci di Dora Bognandi, presidente FDEI, Debora Spini, docente alla Syracuse University di Firenze, Franziska Müller, teologa e pastora luterana, Adriana Valerio, teologa cattolica, Daniela Di Carlo, teologa e pastora valdese, Alessandra Trotta, diacona e giurista, Cordelia Vitiello, consigliera della Federazione luterana mondiale e Mirella Manocchio, presidente Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI).
L’incontro si è tenuto lo scorso 22 giugno presso la Camera dei Deputati, nella Sala del Refettorio, ed è stato aperto dalla vicepresidente della Camera dei Deputati, on. Marina Sereni.
Le graffiti "REGISTER" est attribué à Marie Durand, protestante emprisonnée à #AiguesMortes qui refusa d'abjurer sa foi. pic.twitter.com/TtRqyFwQet
— le CMN (@leCMN) June 23, 2017