Roma (NEV), 20 settembre 2017 – Apre ufficialmente giovedì 21 settembre a Torino la tredicesima edizione di Torino Spiritualità, quest’anno con il titolo “Piccolo me”. Nel corso di questo affermato festival, che ha già visto diversi eventi preparatori e collaterali, si intrecciano le voci e i linguaggi della religione, della teologia, della filosofia, ma anche di scrittura, arte, musica, pittura, illustrazione, teatro, fiabe, psicanalisi, neuropsichiatria, psicologia e memoria. Anche le chiese protestanti di Torino partecipano attivamente alla rassegna.
Venerdì 22 settembre, alle 18 presso la Casa Valdese, appuntamento con Debora Spini su Una fede matura, una riflessione sulla coscienza protestante come via per raggiungere una fede matura, che non sia adesione puerile all’invisibile, ma si nutra di consapevolezza adulta. Senza però, per questo, rinunciare allo slancio della fiducia. Sabato 23 settembre, alle 21 al Circolo dei lettori, l’incontro “Come crescere e diventare piccoli”: il pastore Stefano Giannatempo presenta il suo libro “L’evangelo secondo il Piccolo Principe” (Claudiana, 2015) e dialoga con il pastore Paolo Ribet e Chiara Lombardi.
Nel fitto programma, anche un appuntamento a cura del Comitato Interfedi del Comune di Torino con il coro Pequenas Huellas, lunedì 25, alle 18 al Circolo dei Lettori: “In –canto di fedi”, incontro sinfonico di culture, fedi e popoli attraverso il connubio di poesia e musica.
Torino Spiritualità è “un festival plurale, di idee e contraddizioni”, spiegano gli organizzatori nella presentazione del programma: “Restare o diventare bambini? Rifiutarsi di crescere oppure ritrovare da grandi un tesoro che si pensava perduto?”. L’intento di questa edizione è di “riflettere sulla possibilità di ritrovare alcuni aspetti della propria infanzia e scoprire quanto piccolo me vive ancora nel grande me che ogni adulto è diventato. Che posto rimane per l’infanzia in un mondo in cui il presente e il futuro fanno paura? Come sarà essere bambini in uno scenario che assume i contorni dello scontro di civiltà, dove la religione si lega a doppio filo con politica ed economia e tutto è oscurato dalle lenti dell’intolleranza, del fanatismo, dell’ignoranza e del terrore?”.