Roma (NEV), 18 ottobre 2017 – Il 28 ottobre a Roma a partire dalle 9.30 si terrà nella chiesa valdese di piazza Cavour la Giornata ufficiale della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) per il 500° anniversario della Riforma. Intervista al presidente FCEI, pastore Luca Maria Negro.
Perché si tratta di un avvenimento importante e unico?
Intanto perché si svolge a pochi giorni dalla data-simbolo del 31 ottobre: le 95 tesi di Lutero sulle indulgenze furono infatti rese pubbliche il 31 ottobre del 1517. Inoltre questo appuntamento coinvolgerà rappresentanti di tutto il mondo evangelico: non solo le chiese-membro della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), che rappresentano il cosiddetto “protestantesimo storico”, ma anche evangelici pentecostali e avventisti. La predicazione al culto pomeridiano sarà a due voci: una pastora valdese, Maria Bonafede, e un pastore pentecostale, Carmine Napolitano, presidente della Federazione delle chiese pentecostali.
È un appuntamento aperto a tutti o solo per gli addetti ai lavori?
È un appuntamento per tutti e tutte, che alterna momenti di riflessione di alto livello culturale (come la tavola rotonda sull’attualità della Riforma nell’Italia del pluralismo religioso) a momenti di musica e di celebrazione, rivolti anche ai bambini, per i quali è previsto uno speciale programma di animazione a cura del Servizio istruzione ed educazione della FCEI. Di particolare rilievo la presentazione della nuova traduzione della Bibbia, la “Bibbia della Riforma”, realizzata con il concorso di tutte le componenti del mondo evangelico.
Le numerosissime iniziative in Italia e all’estero per il Cinquecentenario potrebbero essere percepite come un punto di arrivo. Da dove occorre ripartire, invece, alla luce della Riforma che deve ancora venire?
Il “Giubileo della Riforma” ha aperto nuove e inaspettate prospettive sia nei rapporti ecumenici (basti pensare alla partecipazione di papa Francesco all’avvio delle celebrazioni in Svezia, il 31 ottobre 2016), sia nell’autocomprensione delle chiese protestanti. Come FCEI contiamo quindi di avviare un percorso di riflessione proprio a partire da questo anno intenso: abbiamo già commissionato una ricerca per valutare l’impatto delle celebrazioni del 2017 in Italia e nel mondo, e proporremo che la riflessione sull’identità protestante nel mondo contemporaneo sia al centro della prossima Assise generale della FCEI, che si svolgerà alla fine del 2018.
Perché questo titolo? Cosa vuol dire liberi per amare e servire?
Il titolo della Giornata, ispirato alla lettera ai Galati (5,13: “Voi siete stati chiamati a libertà… Per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri”) vuole esprimere uno dei punti cardini del pensiero protestante, ovvero il concetto di “libertà responsabile”. La nostra vocazione è la libertà ma appunto una libertà vissuta nel servizio reciproco. Come scriveva Lutero nella sua fondamentale opera La libertà del cristiano, “un cristiano è libero signore sopra tutte le cose e non è sottoposto a nessuno”; eppure, al tempo stesso, “un cristiano è servo volonteroso in tutte le cose ed è sottoposto a ognuno”.
Per il programma della Giornata clicca qui. Il Tg2 dedica dalle 9.50 del 28 ottobre uno Speciale all’evento, con filmati, interventi da studio e una diretta dalla chiesa valdese di piazza Cavour.