Roma (NEV), 23 ottobre 2017 – “Chi sostiene che l’Europa debba chiudere le sue frontiere al fine di salvaguardare la propria identità cristiana, non ha capito nulla della fede cristiana e del comandamento dell’amore per il prossimo“. Sono le parole del pastore cileno Martin Junge, segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM), intervenuto sabato sera, 21 ottobre, in occasione del conferimento del “Premio Augusta per la pace” – del valore di 12.500 euro – di cui è stato insignito nel corso di una cerimonia nella stessa città tedesca.
Pertanto, facendo appello al rispetto dei diritti umani, ha messo in guardia da un ripiegamento dell’Europa su se stessa a danno dei rifugiati. Secondo il teologo l’identità cristiana non sarà salvaguardata ergendo muri, al contrario. Sottolineando come i rifugiati “lasciano molte cose dietro di sé quando fuggono, ma mai i loro diritti umani”, Junge ha ricordato come essi non debbano essere né detenuti, né rimandati a casa loro, “cose che purtroppo attualmente stanno accadendo”.
Per quanto riguarda la strumentalizzazione della religione in ambito politico, Junge ha richiamato i leader religiosi alle loro responsabilità: “Le comunità di fede, compresi i cristiani, devono rimanere all’erta e saper riconoscere quando il loro ‘potenziale di conflittualità’ prende il sopravvento, a scapito del loro fondamentale orientamento di ‘costruttori di pace’”.
Relativamente alla capacità delle religioni di costruire ponti e promuovere la riconciliazione, un segnale importante per Junge è stata la cerimonia ecumenica di Lund (Svezia) del 31 ottobre 2016, svoltasi in occasione dell’avvio del Cinquecentenario della Riforma di Lutero, con la partecipazione di papa Francesco. Un modo per far intendere che “l’essenza della fede è unificante, e non divisoria”, ha concluso il teologo cileno.
Sono 145 le chiese membro della Federazione luterana mondiale per un totale di 74 milioni di credenti. Attraverso il suo braccio umanitario, il World Service, partner ONU, la FLM assiste attualmente 2,5 rifugiati in tutto il mondo.