Roma (NEV), 23 ottobre 2017 – Un’udienza in Vaticano, una conferenza pubblica e un culto ecumenico hanno caratterizzato, lo scorso 19 ottobre a Roma, le celebrazioni dei 50 anni di dialogo tra metodisti e cattolici romani. Era infatti il 1967 quando per la prima volta si è riunita la Commissione metodista e cattolico-romana di dialogo internazionale (MERCIC), ad Ariccia, nei Castelli romani.
“La MERCIC è stata una delle primissime, se non addirittura la prima, Commissione di dialogo ad essere istituita dopo il Vaticano II”, ha spiegato Gillian Kingston, vice presidente del Consiglio metodista mondiale (WMC), che ha fatto parte della delegazione che si è recata in Vaticano per incontrare papa Francesco.
“Non è la prima volta che la MERCIC viene ricevuta da un papa, però l’occasione di queste ‘nozze d’oro’ del dialogo ha reso l’udienza particolarmente significativa – ha riportato Kingston -. Francesco ha riconosciuto il lavoro della Commissione sottolineando come esso abbia contribuito a ‘liberarci dalla schiavitù dell’estraniamento e del sospetto reciproco’”.
Dopo l’udienza papale, alla quale erano inoltre presenti la pastora Mirella Manocchio, presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI), e il pastore Tim Macquiban, direttore dell’Ufficio ecumenico metodista di Roma (MEOR), le celebrazioni sono continuate presso il Centro Pro Unione dove la stessa Kingston è intervenuta, insieme alla cattolica Clare Watkins, docente di ecclesiologia all’Università di Roehampton (Regno Unito), ai due copresidenti della MERCIC, mons. John Sherrington e il pastore David Chapman.
Tutte le oratrici e gli oratori hanno indicato la riflessione sul tema della santità e della santificazione come il contributo più significativo del dialogo, mentre rimane ancora distante un consenso su temi quale l’ecclesiologia, i sacramenti e i ministeri.
“Abbiamo anche sottolineato uno dei limiti maggiori del nostro dialogo: la scarsa conoscenza a livello di base dei documenti prodotti in questi cinquant’anni – ha rimarcato Kingston -. Sembra esserci un soffitto di vetro che separa il lavoro dei teologi e ciò che ogni domenica viene detto dai pulpiti e udito tra le panche delle parrocchie cattoliche e delle chiese metodiste. Dobbiamo farci carico non solo dell’elaborazione ma anche della ricezione del lavoro svolto”.
Le celebrazioni si sono concluse con un culto ecumenico presso l’Oratorio di San Francesco Saverio (Caravita), presieduto da mons. Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, con una predicazione curata dal vescovo Ivan Abrahams, vice presidente del WMC.