Roma (NEV), 25 ottobre 2017 – Oggi, mercoledì 25 ottobre, una delegazione della Chiesa di Scozia si è recata in vista presso la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Il presidente della FCEI, pastore Luca Maria Negro, ha accolto il moderatore Derek Browning per un colloquio ufficiale durato circa un’ora.
Negro, insieme a Giulia Gori, operatrice di Mediterranean Hope – Programma rifugiati e migranti, ha potuto illustrare il lavoro della FCEI a favore dei migranti e, in particolare, il progetto dei Corridoi umanitari. Negro ha inoltre parlato delle iniziative dei protestanti italiani per i 500 anni della Riforma, tra cui la giornata nazionale che la FCEI organizza a Roma sabato 28 con il titolo “Liberi per amare e servire”.
Da parte sua, il moderatore Browning ha illustrato la situazione in Scozia dopo il referendum sulla Brexit. “La nostra chiesa si è sempre espressa a favore di un forte legame con l’Unione europea – ha ricordato il moderatore presbiteriano, aggiungendo che in questo momento la situazione “è particolarmente incerta perché non è chiaro quali siano le intenzioni del governo britannico rispetto alle trattative per l’uscita dalla UE”.
Browning ha anche indicato “la secolarizzazione” come “una delle maggiori sfide che la Chiesa di Scozia si trova ad affrontare. Lo sforzo è quello di imparare un linguaggio nuovo che sia significativo per le persone che hanno perso contatto con la chiesa”, ha detto Browning.
Oltre a Browning, la delegazione scozzese era composta pastore George Whyte, principal clerk dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia; John McPake, responsabile dell’ufficio ecumenico; Anne Mulligan, cappellana del moderatore.