Roma (NEV), 12 gennaio 2018 – Non dovrebbe più essere ammesso parlare di culti ammessi. Anche nella nuova legislatura le chiese evangeliche saranno in prima linea nella battaglia a favore di una legge sulla libertà religiosa e per il superamento delle leggi sui “culti ammessi” del 1929-30, unica disposizione giuridica “a tutela” delle comunità di fede senza Intesa. Lo ha assicurato nel corso di un incontro pubblico organizzato alla Camera dei deputati Ilaria Valenzi, responsabile dell’ufficio legale della Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (CCERS). Presente anche la vicepresidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Christiane Groeben.
L’incontro intitolato “Libertà religiosa: tra intese e culti ammessi – una proposta di legge quadro per la prossima legislatura” si è svolto ieri pomeriggio presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto a Roma su iniziativa degli onorevoli Luigi Lacquaniti e Gessica Rostellato, primi firmatari di una proposta di legge in merito. “Sebbene sul finire della legislatura l’iniziativa parlamentare si inserisce nel dibattito della libertà religiosa e di coscienza, con il significato simbolico di riaffermare l’importanza del tema”, ha affermato Valenzi, aggiungendo: “la FCEI da sempre è parte attiva e impegnata verso il definitivo superamento della legislazione sui culti ammessi e per l’introduzione di una legge generale a tutela di tutte le realtà di fede”. Contestualmente ha ricordando come nella scorsa primavera un gruppo di lavoro della Fondazione Astrid, coordinato dal costituzionalista Roberto Zaccaria, aveva presentato una bozza di legge sulla libertà religiosa e di coscienza.
“Ribadiamo l’importanza di tenere alta l’attenzione su di un tema che si attesta tra i più attuali e urgenti e auspichiamo che lo stesso sia posto immediatamente in discussione nell’agenda politica della nuova stagione istituzionale che va iniziando”, ha concluso Valenzi.
Ascolta qui l’intervento di Ilaria Valenzi all’incontro registrato da Radio Radicale, e qui un’aggiunta sul tema relativo ai richiedenti asilo per motivi religiosi.