Roma (NEV), 25 gennaio 2018 – Fare un’offerta alla propria chiesa direttamente in bitcoin? In Svizzera si può. La International Christian Fellowship (ICF), associazione di chiese libere con sede a Zurigo – di matrice evangelicale anche se si autodefinisce come “non denominazionale” – dai suoi membri accetta ogni tipo di dono, anche le criptovalute. Lo rende noto il sito bitcoin.com, che spiega: “Mentre alcune fonti di informazione tradizionali ti fanno credere che il bitcoin sia usato solo per comprare droghe illegali, assumere sicari e riciclare denaro, la verità è che viene utilizzato come denaro fiduciario. L’ultimo esempio è quello di un ente religioso che ora consente ai membri di fare offerte usando criptovalute”.
La ICF – il cui intento è promuovere un concetto contemporaneo di essere chiesa in Svizzera e nel mondo – coniuga abilmente fede e nuove tecnologie. Dal suo sito web si apprende che accetta donazioni non solo in franchi svizzeri, ma anche in Bitcoin, nonché in Bitcoin Cash, Ethereum, Ripple e Stellar Lumen. La chiesa, in forte espansione in Germania, ha delle comunità anche nei Paesi Bassi e in Francia, e si autopromuove come chiesa giovane e dinamica, con piglio imprenditoriale. In Italia è presente a Reggio Emilia.
Quel che non si legge né sul sito bitcoin.com, né su quello della chiesa ICF, è che chi ha fatto offerte in bitcoin negli ultimi mesi, ha permesso alla chiesa di intascare molto di più del valore iniziale, almeno stando alle notizie sulla vertiginosa crescita della criptovaluta, tra le più discusse del momento.