Roma, 5 febbraio 2018 (NEV/CS07) – “Il nuovo orario del Culto evangelico non garantisce la voce dei protestanti italiani”. E’ quanto afferma il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), a fronte di cancellazioni del programma e della mancata diffusione della trasmissione sull’intero territorio nazionale.
A meno di un mese dal nuovo palinsesto di RAI Radio1 che colloca la trasmissione prodotta in convenzione con la FCEI alle 9.05 della domenica, i problemi non mancano. A causa del nuovo orario la voce degli evangelici italiani è stata infatti cancellata dal Friuli Venezia Giulia e dalla Sardegna. “Alle 9.05 in quelle due regioni va in onda la programmazione regionale che comporta il distacco da quella nazionale. Gli ascoltatori e le ascoltatrici di quelle zone non sono più in grado di ascoltarci, compresi quelli di Trieste dove il Culto evangelico è nato oltre settant’anni fa”, ha denunciato Negro.
“E’ la prima volta che la RAI non garantisce la diffusione del Culto evangelico sull’intero territorio nazionale – continua il presidente della FCEI -. Un fatto gravissimo e inaccettabile che configura una violazione del pluralismo religioso nel servizio d’informazione pubblica. Abbiamo inviato una lettera di protesta alla direzione di Radio1 ma a tutt’oggi non abbiamo avuto alcuna risposta”.
Invece, nell’attesa di una risposta, ieri mattina, domenica 4 febbraio, la rete ha cancellato la trasmissione. Al posto del Culto evangelico è andato in onda uno speciale giornalistico sui fatti di Macerata. “L’approfondimento ha espresso informazione di qualità, ed è anche potuto intervenire il pastore Luca Baratto, curatore del Culto evangelico – dice ancora Negro -. Tuttavia, non si trattava di una ‘ultim’ora’ che improvvisamente sconvolge i palinsesti, ma di una trasmissione che poteva andare in onda in qualsiasi altro momento della giornata. La rete ha invece deciso di non trasmettere il Culto evangelico, unica rubrica religiosa della domenica mattina a essere stata cancellata: gli altri programmi dell’informazione cattolica sono andati tutti in onda regolarmente. E’ paradossale che per fare spazio ad una doverosa informazione antirazzista si cancelli la voce di una minoranza religiosa che in passato è stata fortemente discriminata”.
Tutta questa situazione è nata con il nuovo palinsesto e lo spostamento del Culto evangelico dalle 7.35 alle 9.05. “Il nuovo orario è stato pensato con poca attenzione nei nostri confronti. Il Culto evangelico infatti non è semplicemente un programma radiofonico ma è la voce dei protestanti in Italia e come tale va considerato. Per questo abbiamo chiesto di essere rimessi in palinsesto alle 7.35, una collocazione oraria che per oltre mezzo secolo ha garantito la nostra presenza nel servizio di informazione pubblica”, conclude il pastore Negro.