Roma (NEV), 20 febbraio 2018 – Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) è tra le tante chiese e organizzazioni religiose internazionali ad aver aderito all’appello di papa Francesco per una Giornata di preghiera a favore del Sud Sudan e della Repubblica democratica del Congo (RDC), prevista per venerdì 23 febbraio.
In una lettera inviata alle chiese membro, il segretario generale del CEC, pastore Olav Fykse Tveit, ha invitato “ad unirsi alla preghiera e al digiuno, in quanto comunità ecumenica globale, alla luce delle tensioni politico-sociali, della violenza e delle sofferenze che subiscono i cittadini della RDC e del Sud Sudan”.
La situazione nei due stati africani è drammatica. La RDC conta 4,3 milioni di profughi e oltre 13 milioni di persone che necessitano di urgenti aiuti umanitari. In Sud Sudan, 2 milioni di persone hanno lasciato il paese a causa della guerra civile, mentre gli sfollati all’interno del terriotrio nazionale sono quasi 2 milioni.
Il peso maggiore di questa situazione di violenza e instabilità è pagato da donne, bambini e giovani. “Nelle due nazioni, milioni di donne e ragazze sono esposte alla violenza di genere”, ha sottolineato Tveit.
Le moltissime adesioni alla giornata sono state accolte con riconoscenza dai cristiani del Sud Sudan. “Significa che non siamo soli e che il mondo ecumenico è con noi nel cammino verso la pace e la riconciliazione”, ha detto James Oyet Latansio, segretario generale del Consiglio delle chiese del Sud Sudan.
Una giornata di preghiera a favore del Sud Sudan e di altre nazioni africane era stato indetto dallo stesso CEC lo scorso 21 maggio.