Roma (NEV), 23 marzo 2018 – Domani, sabato 24 marzo, gli studenti e le famiglie di “March For Our Lives” scenderanno nelle strade di Washington DC, negli Stati Uniti, per chiedere che le loro vite e la loro sicurezza diventino una priorità e che si ponga fine alla violenza delle armi e alle sparatorie di massa nelle scuole.
L’ufficio di Washington della Chiesa unita di Cristo (UCC), in collaborazione con la Conferenza centro-atlantica dell’UCC e la Chiesa cristiana dell’area della capitale dei Discepoli di Cristo, accoglierà i partecipanti presso i locali dell’Unione metodista, dove saranno distribuiti spuntini per la colazione e cartelli per la manifestazione.
“Alcuni episodi di disordine e di violenza hanno indotto il Congresso americano ad adottare leggi volte a limitare il porto d’armi: negli anni Trenta, dopo i crimini commessi da gangster e mafie durante il proibizionismo; negli anni Sessanta, dopo gli assassinii di John F. Kennedy e di Martin Luther King; negli anni Novanta, dopo l’attentato a Ronald Reagan. Il massacro avvenuto in un liceo di Parkland lo scorso 14 febbraio potrà inaugurare un nuovo periodo di restrizioni?” così si chiede Laurence Nardon sul settimanale protestante francese di attualità Réforme, in un articolo tradotto anche in italiano e pubblicato sul sito di voce evangelica.
“I nostri ragazzi e le nostre ragazze ci guideranno. È tempo di ascoltarli e seguire la loro guida” ha dichiarato a inizio marzo il fondatore della rivista Sojourners Jim Wallis, il quale ha fatto un appello alle chiese cristiane degli Stati Uniti per boicottare la National Rifle Association (NRA), Associazione di produttori di armi.
Coming to DC tomorrow? Joining the #MarchForOurLives in your home state? We've got resources for you! https://t.co/JRVuhacC3z
— UCC Justice & Witness Ministries (@justice_ucc) March 23, 2018