Roma (NEV), 29 marzo 2018 – Dopo 210 anni di attività chiude la Società biblica britannica e forestiera (SBBF) in Italia. Dal prossimo 1° aprile la Società interromperà le sue attività editoriali e di diffusione di testi biblici in vista della cessazione definitiva della sua presenza nel nostro Paese.
“In questi anni – ha scritto Valdo Bertalot, direttore della SBBF, in una lettera inviata agli amici e alle amiche della Società – la SBBF ha profuso il suo impegno per far fronte al perdurare della crisi economica che interessa anche la realtà editoriale italiana, soprattutto quella religiosa”.
Visto però il perdurare della difficile situazione economica, la British and Foreign Bible Society, di cui la SBBF è l’agenzia italiana, e l’Alleanza Biblica Universale (ABU), di cui la SBBF è membro italiano, hanno deciso di chiudere l’attività e la presenza in Italia della SBBF.
“La Società – ha ricordato Bertalot – con il suo impegno di diffusione della Sacra Scrittura ha contribuito alla crescita della nazione italiana sin dai tempi del Risorgimento, del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana”.
Già durante la Repubblica romana del 1849 circolavano almeno 4mila copie del Nuovo Testamento stampato e diffuso dalla SBBF che dal 1870 stabilirà la propria sede a Roma.
“Rendiamo grazie al Signore per aver benedetto questa opera fatta nel Suo nome e siamo grati a tutti gli operai che si sono avvicendati in questa Sua vigna”, ha concluso Bertalot.
Mentre la SBBF si avvia a interrompere la sua attività, la Società biblica in Italia (SBI), anch’essa membro dell’ABU, continua invece la sua attività per la promozione della conoscenza della Bibbia e di sostegno alla sua diffusione.
Allo stesso modo, va avanti il progetto della Bibbia della Riforma, la nuova traduzione delle Scritture promossa dai protestanti italiani in occasione dei 500 anni della Riforma, e di cui nell’autunno scorso la SBBF e la SBI congiuntamente hanno stampato il Nuovo Testamento.