Roma (NEV), 16 maggio 2018 – Ogni violazione all’uso di armi chimiche va affrontata attraverso gli strumenti legali internazionali e non con una rappresaglia militare. E’ quanto hanno affermato il presidente e il segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM), rispettivamente l’arcivescovo Panti Filibus Musa e il pastore Martin Junge, in un comunicato stampa rilasciato all’indomani dell’attacco missilistico attuato in Siria dagli Stati Uniti, dalla Francia e dalla Gran Bretagna.
Per i due esponenti luterani l’attacco, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, “spinge l’umanità più vicina a un conflitto armato mondiale, come non ne abbiamo conosciuti dalla fine della II Guerra mondiale”.
In particolare Filibus Musa e Junge hanno denunciato il mancato utilizzo degli strumenti del diritto internazionale che potevano essere attivati per verificare e sanzionare l’uso di armi chimiche. Ne è risultato un attacco che si configura esso stesso come “una violazione del diritto internazionale, perché privo dell’autorizzazione delle Nazioni Unite”.
“Facciamo appello affinché i leader mondiali non ignorino tali strumenti, convenzioni e procedure” per una pacifica risoluzione dei conflitti e, anzi, si adoperino per riformarli e renderli più efficaci, al servizio dell’intera umanità.