Roma (NEV), 15 giugno 2018 – Pubblicato oggi da Oxfam Italia, partner della Diaconia valdese (CSD) in alcuni progetti a favore dei migranti, il nuovo rapporto “Se questa è Europa. La situazione dei migranti al confine italo francese di Ventimiglia”. La situazione dei migranti al confine italo francese di Ventimiglia”, che denuncia soprusi della polizia francese e la mancanza di un’assistenza sufficiente e adeguata, soprattutto per minori e donne sole o con bambini.
“La Diaconia valdese condivide e sottoscrive il documento e l’appello ai governi francese e italiano e all’Unione Europea per intervenire al più presto”, si legge in una nota stampa della CSD.
La Diaconia valdese è presente a Ventimiglia dal 2017 con il progetto Open Europe, con il quale presta soccorso ai migranti bloccati in città in condizioni di estrema vulnerabilità, distribuendo kit di prima necessità, identificando i casi di abuso, fornendo assistenza legale.
Il rapporto, curato da Oxfam, Diaconia valdese e Associazione studi giuridici sull’immigrazione (ASGI), descrive “respingimenti illegali, falsificazione di documenti e brutalità” da parte della polizia francese sui minori migranti, che a Ventimiglia sono 1 su 4.
“Dall’inizio dell’anno – si legge nel testo – sono sempre di più le donne sole, anche con figli piccoli, costrette a dormire all’aperto. Facciamo appello ai governi francese e italiano per un immediato intervento e all’Ue per potenziare i meccanismi di ricollocamento. È urgente la creazione a Ventimiglia di centri di accoglienza e transito per minori e donne sole o con figli piccoli”.
Oxfam, CSD e ASGi sono sostenitrici della campagna Welcoming Europe, una Iniziativa dei cittadini europei (ICE), promossa in Italia dalla Federazione delle chiese evangeliche (FCEI) e dai Radicali italiani, con l’obiettivo di raccogliere 1 milione di firme nei prossimi 12 mesi in almeno 7 paesi membri.
Nello specifico la campagna chiede: di impedire la criminalizzazione di atti umanitari nei confronti dei migranti; creare canali di accesso sicuro verso l’Europa, allargando ad attori della società civile la possibilità di fare da sponsor per l’ingresso in Europa dei rifugiati; proteggere le vittime di abusi, rafforzando meccanismi di tutela e di denuncia in particolare nella gestione delle frontiere esterne.