Roma (NEV), 25 lulgio 2018 – S’intitola “L’onda pentecostale e la scogliera cattolica” il saggio del politologo Paolo Naso pubblicato sul numero di luglio della rivista di geopolitica “Limes”, dedicata a “Francesco e lo stato della chiesa”.
L’articolo di Naso è inserito nella seconda sezione del volume, dedicata agli “sfidanti” della Chiesa cattolica. E certamente il movimento pentecostale può ben essere considerato un agguerrito competitor, in costante e consistente ascesa in Africa ma soprattutto in America latina, il continente del papa “venuto dalla fine del mondo”.
Naso mostra come la “scogliera cattolica” si sia rapportata all’”onda pentecostale”: dapprima con una aperta ostilità (reciproca), mitigatasi ai tempi del pontificato di Benedetto XVI “in omaggio alla comune convergenza su temi etici: no all’aborto, all’omosessualità e alle famiglie gay”.
Bergoglio ha invece introdotto “una strategia del dialogo” basata sulle relazioni di fraternità. Secondo alcuni, si tratterebbe di una “teologia dell’amicizia” che “genera consenso a un prezzo molto basso”. Secondo altri, sarebbe “l’ennesimo cedimento di un papa troppo orientato all’ecumenismo”.
Naso propende per una terza analisi che vede il dialogo intrapreso da papa Francesco come “il frutto di un’esperienza e di un ragionamento sulle prospettive della cristianità che, proiettandosi verso il Sud globale, finisce per intercettare il pentecostalismo in tutta la sua rilevanza quantitativa e qualitativa”.
Il saggio ricorda le frequentazioni dell’allora vescovo di Buenos Aires con il mondo pentecostale argentino; l’incontro in Italia, a Caserta, con il pastore Giovanni Traettino della Chiesa della riconciliazione; la richiesta di perdono per i cattolici che, facendosi forti della circolare Bufarrini Guidi del 1935 – quella che definiva il culto pentecostale “nocivo all’integrità fisica e psichica della razza” -, hanno perseguitato i pentecostali nel nostro paese.
In conclusione, secondo Naso, “la strategia di Francesco non è incidentalmente o strumentalmente dialogica. Provenendo dai ‘confini del mondo’ dove il pentecostalismo cresce più rapidamente, il papa argentino sa bene che la sua crescita suona anche come critica alle forme tradizionali del cattolicesimo e come ricerca di una spiritualità alla quale le Chiese stabilite non sembrano saper dare risposta”.
Riguardo al movimento pentecostale è da segnalare che l’ultimo numero della International Review of Mission, rivista del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), è dedicata alla “Teologia pentecostale della missione” con articoli, in inglese, in larga misura a firma di esponenti del mondo pentecostale internazionale.