Roma (NEV), 10 settembre 2018 – Il Sinodo luterano salvadoregno ha presentato la campagna “Agire ora, salviamo l’acqua”, con la quale intende raccogliere le firme per chiedere una riforma costituzionale che riconosca l’acqua come un diritto umano, e un impulso all’approvazione di una Legge quadro sullo stesso tema.
Santiago Rodriguez, pastore della Chiesa luterana, ha spiegato che la campagna si inserisce nella scia dell’iniziativa della Chiesa cattolica “che ha lanciato una campagna di un milione di firme e ha fatto appello a tutta la società. Noi, come comunione di chiese storiche, ci siamo riuniti per partecipare a questa iniziativa”, ha detto. Rodriguez ha sottolineato che la campagna è motivata dal “rischio di privatizzazione dell’acqua, un rischio che la società salvadoregna sta vivendo”.
Rafael Menjivar Saavedra, coordinatore della campagna, ha dichiarato al giornale CoLatino che la campagna si svolgerà tra il 4 e il 27 settembre, intervallo di tempo durante il quale i giovani membri delle chiese e delle organizzazioni sociali raccoglieranno le firme nei centri commerciali e altri luoghi di affluenza di persone: “Al di là delle firme, ciò che ci interessa è che le persone sappiano che una parte di cittadini si sta mobilitando sulla necessità di approvare una legge”, ha sottolineato. Il coordinatore della campagna ha evidenziato anche che l’iniziativa mira non solo a chiedere una firma ai cittadini, ma sensibilizzarli e far comprendere la necessità di impegnarsi per l’approvazione della Legge quadro e il riconoscimento costituzionale del diritto umano all’acqua.
“L’acqua è un diritto del popolo e come Chiesa abbiamo la missione di prenderci cura di essa e proteggerla”, ha detto Medardo Gómez, vescovo della chiesa luterana e ha ringraziato i salvadoregni per aver fatto sentire la propria voce in marce e altre azioni contro la privatizzazione.
Lo scontro nel paese centroamericano si è acuito quanto i partiti di destra hanno smantellato i 92 articoli della legge generale sull’acqua, approvati dalla precedente legislatura, per introdurre una proposta che prevede l’inserimento dal settore privato nella gestione delle risorse idriche.