Roma (NEV), 25 settembre 2018 – 297 pastori protestanti di 21 province e regioni autonome cinesi hanno firmato una petizione che denuncia distruzione di chiese e abbattimento di croci, che chiede al governo di fermare la sua “azione violenta” contro i cristiani e di accettare la distinzione tra Chiesa e Stato.
I pastori hanno denunciato che dall’entrata in vigore dei nuovi regolamenti religiosi (1 febbraio) la pressione sulle chiese cinesi è aumentata. “Da allora, le chiese cristiane in tutta la Cina hanno sofferto vari gradi di persecuzioni”.
Tra le azioni vengono citate: la demolizione di croci su edifici ecclesiastici, la rimozione violenta di croci e versetti esposti sulle case dei cristiani, le minacce alle chiese, l’imposizione ad esporre la bandiera nazionale, il divieto ai bambini cristiani di entrare nelle chiese e ricevere un’educazione religiosa e la negazione ai credenti del diritto di riunirsi liberamente.
Nella petizione i pastori riaffermano il principio della separazione tra Chiesa e Stato: “In nessuna circostanza indurremo le nostre chiese a unirsi a un’organizzazione religiosa controllata dal governo, a registrarsi presso il Dipartimento dell’amministrazione religiosa o ad accettare qualsiasi tipo di affiliazione”.
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