Roma (NEV), 22 ottobre 2018 – 700 commensali, 250 metri di tavoli apparecchiati, oltre 200 volontari; menù, un frugale piatto di pasta “nel rispetto della dignità di chi ha poco”.
Questi sono i dati della Tavolata romana senza muri, tenutasi nella capitale, in via della Conciliazione, sabato 20 ottobre, per “ribadire la vocazione della città di Roma all’apertura verso l’altro, condividendo un gesto che da sempre è il segno dell’amicizia: mangiare insieme”. Lo ha affermato Gianfranco Cattai, presidente della Federazione degli Organismi Cristiani / Servizio Internazionale Volontario (FOCSIV) che ha organizzato l’evento insieme al I Municipio di Roma.
Oltre 70 associazioni e ONG hanno dato la loro adesione alla Tavolata, tra queste la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, rappresentata dal pastore Luca Baratto. “A tavola c’era davvero tutta la diversità di Roma e delle città italiane”, ha sottolineato Baratto dando un’idea della variegata composizione dei tavoli: “C’erano tanti volontari; ragazzi e ragazze provenienti dal Mali o dalla Costa d’Avorio piuttosto che dai diversi quartieri della capitale; persone vicine e lontane, semplici cittadini; clochard; persone religiose, non religiose e diversamente religiose”.
Tra le presenze, quella di Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio – “siamo qui per dire che siamo dalla parte del dialogo e della solidarietà con chi ha di meno, di chi cerca lontano dalla sua patria una possibilità di vita migliore” -; Emma Bonino – “per quel che riguarda i migranti affermiamo che le leggi vanno rispettate, siamo legalitari. Però essere legalitari significa anche promuovere buone leggi, adeguate alle esigenze dei tempi. La Bossi-Fini non è certamente tra queste” – e Paolo Gentiloni che, come del resto molti altri, ha ricordato i bambini di Lodi, affermando che a fronte di mense scolastiche che escludono, “l’Italia che vogliamo è quella delle tavolate che includono”.
“E’ stata una tavolata capace di accogliere la diversità con gioia e allegria e non con paura, come purtroppo spesso avviene – ha riassunto l’evento il presidente FOCSIV, Cattai -. Abbiamo mangiato insieme per ribadire che bisogna tornare ad accogliere e ad integrare, che nessuno deve rimanere indietro, che l’altro è la nostra ricchezza, per un Occidente che invecchia e si chiude sempre più in se stesso”.
Alla Tavolata era presente anche un banchetto della Campagna “Welcoming Europe” di cui la Federazione delle chiese evangeliche in Italia è promotrice.