Roma (NEV), 11 gennaio 2019 – L’inchiesta sul numero di oggi del Venerdì di Repubblica parla dell’intrico di fede e politica che si muove dietro la famiglia del premier ungherese Viktor Orbán: calvinista, sposato con una cattolica da un pastore metodista, la cui chiesa è stata poi “sconfessata” dallo stesso Orban; il figlio, ex calciatore, è un pastore pentecostale.
“In attesa del voto al Consiglio d’Europa, che a breve dovrà decidere sulla sorte del Paese, Stato e Chiesa serrano le fila” scrivono gli autori, i giornalisti Federica Tourn e Claudio Geymonat, mentre “Il potere temporale tuona contro le ingerenze esterne… La spada ha bisogno della croce, si sa, sin dai tempi di Santo Stefano, primo re d’Ungheria”.