Roma (NEV), 22 gennaio 2019 – Il Foro ecumenico del Consiglio latinoamericano delle chiese (FECLAI) ha diffuso un appello indirizzato alla popolazione salvadoregna sulle prossime elezioni del 3 febbraio.
“Chiediamo alla popolazione di votare senza paura, senza violenza, senza pregiudizi, perché il voto è un diritto umano e un potente strumento di cambiamento reale in un paese”, ha detto David Alvarado, vescovo della Chiesa anglicana episcopale.
Le chiese Episcopale Anglicana, Riformata Calvinista, Battista Emmanuel e Luterana Salvadoregna, che fanno parte del FECLAI, hanno detto che più di 150 osservatori nazionali e internazionali vigileranno sui diritti del popolo: l’accessibilità, la sicurezza, il rispetto, la trasparenza del voto, ma anche che le istituzioni di riferimento, come il Tribunale supremo elettorale, e gli altri organismi dello stato dovranno adempiere alle loro dovute funzioni prima, durante e dopo le elezioni.
Il 3 febbraio, poco più di cinque milioni di salvadoregni saranno chiamati alle urne per eleggere il Presidente che governerà El Salvador dal 1° giugno 2019 al 31 maggio 2024. Sono quattro i candidati che si sfideranno: Juan Carlos Calleja candidato per il partito Alianza Republicana Nacionalista (ARENA), Hugo Martínez Bonilla per il Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional (FMLN), Josué Alvarado per VAMOS e Nayib Armando Bukele Ortez per la Gran Alianza por la Unidad Nacional (GANA). Secondo i sondaggi pubblicati dalle agenzie locali, Nayib Bukele l’ex sindaco della capitale San Salvador sarebbe in vantaggio sugli altri candidati. Sempre secondo i sondaggi per la prima volta in oltre 30 anni El Salvador potrebbe definire il vincitore del primo turno.
Albino Jovel Alfaro, direttore dell’Osservatorio elettorale FECLAI, ha comunicato che sarà attivo un team multidisciplinare che manterrà attiva una rete di comunicazione per informare o denunciare quanto accadrà durante la giornata delle elezioni.
Tim Muth, avvocato e direttore della Missione internazionale di osservazione, ha detto che gli osservatori elettorali si recheranno ne El Salvador, sotto il coordinamento del FECLAI, e che alla fine delle operazioni di voto diffonderanno un rapporto ufficiale.
Per FECLAI molte sono le lacune in queste elezioni, a cominciare alla campagna elettorale che non è riuscita a stabilire una connessione tra le proposte dei partiti e la realtà delle persone, la violenza, la disoccupazione, la povertà e la mancanza di opportunità di vita.
“Dobbiamo insistere sul fatto che il voto è un diritto umano e uno strumento di potere popolare”, ha dichiarato monsignor Medardo Gómez, della Chiesa luterana salvadoregna. Per Gómez, a prescindere dal candidato che vincerà, bisognerà concentrarsi sulle necessità di cui ha bisogno il paese: creare un ampio dialogo per la pace, opportunità di lavoro per fermare il flusso migratorio e salvaguardare le risorse, le persone e i diritti umani.