Roma (NEV/Riforma.it), 10 aprile 2019 – Dal 1974, la giuria ecumenica è stata invitata dal Festival di Cannes a presentare un premio per un film della competizione ufficiale. SIGNIS e INTERFILM, associazioni culturali cinematografiche rispettivamente cattolica e protestante, nominano una giuria ecumenica composta da sei membri di diverse culture e paesi. Tali giurati, rinnovati ogni anno, sono competenti nel campo del cinema in quanto giornalisti, critici, teologi, ricercatori, insegnanti … Sono membri di una delle chiese cristiane e sono aperti al dialogo interreligioso. Si incontrano in vari momenti durante il Festival, analizzano, commentano i film e deliberano in modo indipendente.
La giuria ecumenica offre uno sguardo speciale ai film. Distingue opere con qualità sia artistiche che umane che sondano la profondità dell’anima e la complessità del mondo, evidenziando giustizia, dignità umana, rispetto per l’ambiente, pace, solidarietà, riconciliazione … valori del Vangelo ampiamente condivisi in tutte le culture. Nelle sue scelte, la giuria ecumenica è aperta alle diversità culturali, sociali e religiose.
Alla fine del Festival, durante una cerimonia ufficiale, la giuria assegna il suo premio alla presenza di ospiti ufficiali, della stampa e di registi pluripremiati.
Dal 1974, la giuria ecumenica ha assegnato 47 premi e 57 menzioni speciali.
A partire dal 14 maggio, data di apertura del Festival, la giuria sarà quest’anno così composta:
Roland Kauffmann, presidente (Francia), Xavier Accart (Francia), Lucia Cuocci (Italia), Stefan Förner (Germania), Rose Pacatte (Stati Uniti), Konstantin Terzis (Grecia).