Roma (NEV), 28 maggio 2019 – Il Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) si è riunito dal 22 al 28 maggio a Bossey in Svizzera. Fra le mozioni approvate, una riguarda la commemorazione del viaggio transoceanico forzato dei popoli africani asserviti dall’Angola a Jamestown, in Virginia (USA), di cui ricorre il quadricentenario.
“La politica e la pratica della riduzione in schiavitù del popolo africano hanno gettato le basi per la sistematica privazione dei diritti e lo svilimento delle persone di discendenza africana per 400 anni, negli Stati Uniti e in tutto il mondo” si legge nella dichiarazione.
Il CEC “celebra la resistenza spirituale dei popoli africani in questi 400 anni – continua la dichiarazione – e riafferma la storica partnership fra le chiese e le organizzazioni ecumeniche negli Stati Uniti che, insieme al CEC, affrontano il razzismo a livello globale”.
Il CEC invita tutte le chiese membro a ricordare questo momento storico e a chiedere perdono “per conto dei nostri antenati che sono stati coinvolti nella schiavitù del popolo africano” e a riprendere la lotta contro il razzismo, per la giustizia razziale ed economica e per la riparazione. Il testo integrale della dichiarazione in inglese può essere consultato QUI.
Molti i punti all’ordine del giorno affrontati dal comitato, fra cui i preparativi per l’11^ Assemblea del CEC che si terrà nel 2021 a Karlsruhe, in Germania, il cui tema sarà “L’amore di Cristo muove il mondo alla riconciliazione e all’unità”.
Numerose le dichiarazioni sottoscritte in questi giorni dal Comitato. Un appello per i cristiani perseguitati in Asia, una dichiarazione sulla crisi globale della biodiversità e sulla fine dell’HIV e dell’AIDS, l’appello per frenare le tensioni tra USA e Iran e quello per una pace giusta in Palestina e Israele.