#boicotalplastic. No al cibo avvolto nella plastica

La Commissione Globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia aderisce alla settimana di boicottaggio di Zero Waste Spain

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Roma (NEV), 31 maggio 2019 – La Commissione Globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) aderisce all’iniziativa di Zero Waste Spain, che ha organizzato una settimana di boicottaggio del cibo avvolto nella plastica, e invita tutte le chiese aderenti alla FCEI ad unirsi a questa proposta.

Zero Waste Spain invita, dal 3 al 9 giugno, a non acquistare e non consumare prodotti confezionati in plastica usa e getta: “Siamo stanchi di ascoltare i supermercati affermare che non eliminano le materie plastiche perché i loro clienti li comprano e che non possono fare nulla al riguardo – dicono gli organizzatori dell’iniziativa – Mostriamo loro che questo NON può continuare così. Ogni volta che acquistiamo prodotti confezionati, investiamo i nostri soldi in un modello che non è sostenibile e consente a marchi e supermercati di continuare a metterlo nelle nostre mani. Se non acquistiamo questi prodotti, smetteranno chiaramente di venderli e scommetteranno su altre alternative”.

L’iniziativa mira a generare un cambiamento culturale e di mentalità e a spingere la grande distribuzione a impegnarsi per trovare alternative realmente sostenibili.

Il 21 maggio 2019 è stata approvata nella sua versione definitiva dal Consiglio UE la Direttiva SUP (Single Use Plastics), un pacchetto di norme per la riduzione, a partire dal 2021, del consumo di articoli monouso in plastica sul territorio europeo: ora si attende la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e da quel momento gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire la legislazione nel loro ordinamento nazionale.

Dal 1950 sono state prodotte 8 miliardi di tonnellate di plastica, il 90% delle quali non è mai stato riciclato e si è disperso nell’ambiente, in discarica, nei fiumi da dove giunge fino agli oceani. Il Great Pacific Garbage Patch è un’isola di plastica, costituitasi grazie alle correnti oceaniche che hanno incanalato al centro dei vortici oceanici i rifiuti provenienti dai fiumi. Uno studio, pubblicato nel marzo 2018 sulla rivista Scientific Reports, ha calcolato l’estensione di questa massa in un’area circa quattro volte più grande della California e tre volte la Francia.

Secondo Francois Galgani, responsabile dell’Institut français de recherche pour l’exploitation de la mer (IFREMER) di Bastia, anche nel mar Tirreno, tra la Corsica e l’Elba, c’è una isola di plastica; un fenomeno che per adesso non è permanente e compare dopo pioggia e correnti molto forti ma che desta molta preoccupazione per l’ecosistema marino, per la salute dei pesci e anche per quella degli esseri umani.

Antonella Visintin, coordinatrice della Commissione Globalizzazione e ambiente, invitando chiese e singoli ad aderire a questa settimana di boicottaggio, ha ricordato l’impegno della GLAM in questo campo attraverso la diffusione nelle chiese di buone pratiche per ridurre l’impronta ecologica e la partecipazione ad attività sul cambiamento climatico: “Si tratta di un processo culturale lungo ma necessario – ha detto –  che dobbiamo abbracciare con determinazione e la convinzione che è rimasto poco tempo per salvare il nostro pianeta”.