Kirchentag: una rinnovata fiducia

Roma (NEV), 26 giugno 2019 – Partecipare a un Kirchentag è un’esperienza unica e potente. Chi ci è stato ti racconta di decine di migliaia di persone che da tutta la Germania e da tutto il mondo vengono a partecipare a conferenze, studi biblici, culti e concerti organizzati dalle chiese protestanti tedesche. Ti dice che vedere così tanti protestanti riuniti ha un impatto incredibile. Ti dice che le persone intonano inni sui mezzi pubblici, mentre camminano, nelle piazze. Che ci sono stand di migliaia di iniziative sociali che orbitano intorno alle chiese evangeliche. Chi ci è stato ti racconta tutte queste cose e tu pensi che stia esagerando, che è sicuramente la percezione amplificata di chi in Italia è una minoranza, abituata a eventi di una portata diversa.

Poi ti trovi esattamente in quella dimensione. 10mila persone presenti a uno studio biblico, 20mila in una piazza per un evento musicale di solidarietà, 60mila al culto finale in uno stadio, per un totale di circa 130mila partecipanti. Ma non sono solo i numeri a colpire, è anche la varietà degli ospiti (tra cui la Cancelliera Angela Merkel), la profondità dei contenuti, il livello dei dibattiti, il sincero coinvolgimento di chi organizza e di chi assiste. Quest’anno il Kirchentag, un vero e proprio festival delle chiese evangeliche, uno degli eventi più importanti in Germania, si è svolto dal 19 al 23 giugno a Dortmund nella regione della Westfalia. Il tema generale è stato quello della fiducia in riferimento al versetto scelto «Che fiducia è questa che tu hai?» (2 Re 18:19). In un momento sociopolitico in cui sembra che la fiducia sia stia perdendo per lasciare spazio a rassegnazione, disinteresse e sconforto il Kirchentag ha invece voluto lanciare un messaggio di impegno e di consapevolezza. Il focus trasversale infatti è stato quello su “Migrazione, integrazione e accoglienza” che ha visto centinaia di ospiti alternarsi sui palchi per conferenze, momenti di riflessione, preghiera e anche performance artistiche. Forte il messaggio di alcuni sindaci tedeschi che si sono resi disponibili ad accogliere le persone salvate dalla SeaWatch, e quello del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando contro la criminalizzazione dei salvataggi in mare e per rendere le città dei “porti sicuri” di accoglienza e rispetto dei diritti.

Mediterranean Hope – Programma rifugiati e migranti della FCEI ha avuto un ruolo non marginale in questo contesto. In uno dei concerti di chiusura, davanti a una piazza gremita di persone, il coordinatore di MH Paolo Naso, intervistato dal pastore Ulrich Moeller, figura chiave nella chiesa evangelica della Westfalia, ha potuto testimoniare della situazione in Italia, dell’impegno delle chiese, del progetto dei Corridoi umanitari. Brandendo una coperta termica ha inoltre fatto un caloroso appello per la SeaWatch e per chi a Lampedusa, e ormai in tante altre città italiane, da giorni manifesta in solidarietà all’equipaggio e alle persone a bordo. Sul palco anche una testimonianza vivida e toccante di Yasmine Abdulazeem, giovane siriana arrivata in Italia con i Corridoi umanitari nel 2016. Oltre questo era presente uno stand di MH nel grande Mercato delle opportunità visitabile nella zona fieristica di Dortmund, dove si svolgevano le attività principali, e si è presentato il progetto nell’adiacente Global Garden allestito dalla Westfalia. MH è stata anche scelta tra gli ospiti internazionali della chiesa evangelica della Westfalia che nei giorni precedenti l’inizio del Kirchentag ha organizzato una conferenza su “Chiesa e migrazione”, con l’intento di confrontarsi su esperienze e azioni di diverse chiese sul tema.

La presenza di MH e di una bella delegazione italiana, tra cui pastori, studenti della facoltà di teologia, rappresentanti delle opere diaconali e degli esecutivi, sancisce una stretta e ricca relazione con le sorelle chiese evangeliche tedesche. Partecipare a un evento così significativo ti fa sentire di essere parte di una famiglia molto più grande, molto più variegata, molto più forte e determinata di quello che potevi immaginare, ravvivando la fiducia per il futuro e per le chiese.