Caso SeaWatch3. Evangelici toscani: prima la dignità umana

Iniziativa di alcuni pastori e pastore evangelici di Firenze e della Toscana

Roma (NEV), 8 luglio 2019 – Dolore e amarezza per il caso della Sea Watch 3 sono stati espressi in una lettera aperta scritta da alcune pastore e pastori evangelici di Firenze e della Toscana.

“Sentiamo un profondo dolore per le vicende che nelle ultime settimane hanno coinvolto la nave Sea Watch 3, il suo equipaggio, i migranti soccorsi in mare e la comandante Carola Rackete”, scrivono i firmatari, prendendo posizione sulla vicenda.

Nel contestare il Decreto Sicurezza, “volto a chiudere ogni concreta possibilità di status legale per gli immigrati che arrivano e per quelli presenti sul territorio italiano già da vari anni”, la lettera prosegue denunciando anche il fatto che lo stesso decreto  “rende molto più complicato il lavoro di ONG e associazioni, comprese quelle legate alle nostre chiese, che cercano di aiutare gli immigrati con azioni di soccorso e attività di integrazione, ed è accompagnato da una propaganda di criminalizzazione di ogni forma di solidarietà nei confronti di persone che non abbiano ‘sangue’ italiano”.

I firmatari fanno poi riferimento ai “tanti gesti di disubbidienza civile che la storia, a ogni latitudine, ha conosciuto e ancora conosce, volti a salvare vite umane o garantirne dignità e incolumità” e concludono così: “Vogliamo testimoniare in maniera concreta alle nostre chiese e al mondo laico che ancora una volta, nella storia, i credenti oggi, in Italia, sono chiamati a schierarsi in maniera chiara, pacifica ma decisa, contro ogni tentativo di porre interessi politici ed economici al di sopra del valore della vita e della dignità umana, e a opporsi a ogni tentativo di fare tutto ciò strumentalizzando i simboli e gli insegnamenti cristiani”.

Hanno sottoscritto la lettera pastore, pastori e diaconi delle chiese battista, avventista, luterana, valdese e riformata svizzera.

Leggi il testo integrale della lettera.