Roma (NEV), 19 luglio 2019 – La Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) ha aderito all’appello inviato dalle Clarisse e Carmelitane italiane al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte nel quale si esprimeva “preoccupazione per il diffondersi in Italia di sentimenti di intolleranza, rifiuto e violenta discriminazione nei confronti dei migranti e rifugiati che cercano nelle nostre terre accoglienza e protezione”.
La pastora Gabriela Lio, presidente della FDEI, di cui fanno parte le organizzazioni di donne battiste, metodiste, valdesi, luterane, avventiste, dell’Esercito della Salvezza e della chiesa riformata svizzera ha inviato una lettera “per manifestare il più profondo apprezzamento sull’appello da voi sottoscritto” sottolineando la “piena condivisione” e l’impegno a diffondere “il messaggio sui nostri canali di comunicazione, consapevoli che la presenza di fratelli e sorelle migranti e rifugiati che cercano nelle nostre terre accoglienza e protezione arricchiscono la nostra vita sociale ed ecclesiastica”.
La Federazione delle donne evangeliche in Italia ha ricevuto la risposta delle sorelle Carmelitane scalze e Clarisse che si sono dette “onorate e commosse nel constatare che ci sentiamo immerse in questa comunione di Chiesa che supera i confini e ogni tipo di barriere. Crediamo infatti nell’ecumenismo della preghiera, del sangue, di ogni piccola opera fatta nell’amore e nella libertà. Grazie di cuore per tutto ciò che già fate a favore di questi fratelli più bisognosi e per la vostra preghiera sincera e aperta. Grazie per il sostegno e la fiducia che ci date”.
La sottoscrizione lanciata da Clarisse e Carmelitane sottolineava l’importanza del “dare voce ai nostri fratelli e sorelle migranti che scappano da guerre, persecuzioni e carestie, affrontano viaggi interminabili e disumani, subiscono umiliazioni e violenze di ogni genere che ormai più nessuno può smentire” e chiedeva alle istituzioni governative di farsi “garanti della loro dignità” e contribuire “a percorsi di integrazione che li tutelino dall’insorgere del razzismo e da una mentalità che li considera solo un ostacolo al benessere nazionale”.
Nella lettera inviata a Mattarella e Conte le scriventi ringraziano quanti “vengono derisi, ostacolati e accusati” per il fatto di dedicare “tempo, energie e cuore alla difesa dei profughi e alla lotta a ogni forma di razzismo, anche semplicemente dichiarando la propria opinione” e si dissociano “da ogni forma di utilizzo della fede cristiana che non si traduca in carità e servizio”.
Qui la lettera pubblicata sul sito del quotidiano Avvenire.
Qui la lettera della Federazione delle donne evangeliche in Italia.