Roma (NEV), 22 luglio 2019 – Ancora un’adesione al “Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita” che vede la firma del presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro, insieme ad altri 17 rappresentanti religiosi e istituzionali. Il Manifesto, promosso dal Tavolo interreligioso di Roma insieme alla ASL Roma 1 a alla GMC Università Cattolica-Hospice Villa Speranza, vede la collaborazione di protestanti, cattolici, ortodossi, ebrei, musulmani, buddisti e induisti.
Oggi, in occasione dell’Assemblea annuale, si è aggiunta la firma della Federsanità ANCI, Confederazione che riunisce le Aziende sanitarie e ospedaliere con le Conferenze dei Sindaci aderenti all’Associazione nazionale comuni italiani. La presidente Tiziana Frittelli ha dichiarato: “Si tratta di una scelta che traccia un percorso di dignità garantendo, oltre alle cure mediche, il rispetto della persona e il supporto spirituale nella fase finale della vita all’interno delle strutture sanitarie”.
Il Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita è stato presentato pubblicamente il 5 febbraio 2019 e ad aprile ha ricevuto la medaglia d’argento della “World Interfaith Harmony Week”, iniziativa istituita dalle Nazioni Unite nel 2010 su proposta del Re Abdullah di Giordania. Lo scorso 11 luglio era giunta anche l’adesione della Federazione italiana aziende e strutture ospedaliere (FIASO).
Il Manifesto consta di nove punti sui diritti fondamentali di cura, rispetto della dignità e supporto religioso e spirituale per chi si trova nella fase finale della vita in strutture sanitarie. Per elaborare le linee guida applicative su alimentazione, cura spirituale, trattamento del corpo nella malattia e nei riti pre e post mortem, è operativo il Tavolo interreligioso di cui fa parte, per la FCEI, il pastore Herbert Anders.
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