Aspettando il Sinodo. La croce ugonotta, il candeliere e altri emblemi

Fervono i preparativi per il Sinodo dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi, che si terrà dal 25 al 30 agosto a Torre Pellice, dove ci si potrà imbattere in un roveto ardente, in un giglio tra le spine, oppure in un’indistruttibile incudine battuta con martelli da un soldato, un vescovo e un inquisitore…

Roma (NEV), 16 agosto 2019 – Dal 25 al 30 agosto a Torre Pellice, in provincia di Torino, si terrà il Sinodo dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi. Anche quest’anno 180 deputati, pastori e laici, si riuniranno per discutere e approvare le linee guida delle chiese su vari temi, fra cui la libertà religiosa, i rapporti con lo Stato, l’impegno sociale e comunitario, la “Diaconia globale”, i diritti umani, l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. L’Assemblea sinodale, massimo organo decisionale dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi, si chiuderà venerdì 30 agosto con l’elezione delle cariche esecutive, amministrative e del nuovo moderatore; quest’anno, infatti, il pastore Eugenio Bernardini termina il suo mandato settennale.

Mentre fervono i preparativi per le attività sinodali e le attività parallele, numerosi ospiti provenienti dall’Italia e dall’estero stanno per raggiungere Torre Pellice. L’Agenzia NEV ha raccolto qualche curiosità sugli emblemi che si potranno incontrare nel cuore delle Valli valdesi. Uno dei più noti è la croce ugonotta, simbolo della chiesa confessante e, in generale, dei protestanti dei paesi latini. Si tratta di una croce di Malta a cui è appesa una colomba, oppure una lacrima. Le sue origini sono incerte, anche se in molti concordano nel farle risalire geograficamente alla regione meridionale francese delle Cevenne.

“La lacrima significherebbe, secondo alcuni, le sofferenze dei protestanti francesi dopo la revoca dell’editto di Nantes del 1685, mentre la colomba alluderebbe allo Spirito che animò e ispirò tanti predicatori popolari nel periodo del ‘deserto’, quando tutti i pastori erano in carcere o in esilio” così ha spiegato il teologo Paolo Ricca nel numero del settimanale delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi “Riforma” del 13 luglio 2007. In una cartolina offerta dalle chiese evangeliche di Torino in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2014 si legge anche che, secondo altri, la croce ugonotta sarebbe stata disegnata dall’orafo Maystre di Nîmes nel 1688, dopo il rogo di due coppie di giovani fidanzati che rifiutarono di rinnegare la loro fede evangelica. Le quattro braccia della croce sarebbero legate con un cerchio, a significare il fuoco, e lo spazio fra le braccia, a forma di cuore, ricorderebbe l’amore che li univa. Tra le braccia della croce ci sono quattro gigli di Francia, simbolo di purezza o, per altri, simbolo dei quattro evangelisti. Ogni giglio ha tre petali, come la Trinità, mentre il totale dei petali corrisponde ai 12, come gli apostoli.

Sulla pagina facebook del Patrimonio culturale metodista e valdese si trovano invece le seguenti descrizioni: “Lo stemma valdese sul frontone della Casa Valdese non è l’unico ‘logo’ presente nell’edificio che ospita il Sinodo della Chiesa Evangelica Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi. Il soffitto dell’ultimo piano è infatti decorato con gli emblemi delle quattro ‘più antiche chiese presbiteriane’, come recita un catalogo del Museo valdese, un tempo ospitato in questo locale. A nord il candeliere, le sette stelle e la scritta Lux lucet in tenebris (‘La luce risplende nelle tenebre’), simboli della Chiesa valdese; a ovest il giglio tra le spine e il motto Luctor et emergo (‘Combatto ed emergo’), caratteristici delle Chiese dei Paesi Bassi; a sud un’indistruttibile incudine battuta da un soldato, un vescovo e un inquisitore con martelli che saltano in pezzi e la massima Trituntur mallei, remanet incus (‘I martelli si spezzano, l’incudine resiste’), rappresentanti gli ugonotti francesi; a est il roveto ardente, che brucia senza consumarsi, e la frase Quamvis uror non comburor (‘Per quanto in fiamme, non brucia’), l’emblema della Chiesa libera di Scozia”.