Roma (NEV), 20 agosto 2019 – L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito il 22 agosto quale “Giornata internazionale in memoria delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo”, condannando fermamente la violenza e gli atti di terrorismo in nome della religione o delle convinzioni personali, nei confronti di appartenenti a diverse religioni, comprese quelle di minoranza.
“In questo giorno, riaffermiamo il nostro sostegno incrollabile alle vittime di violenza basata sulla religione e sulle convinzioni personali. E dimostriamo tale sostegno facendo tutto il possibile per prevenire tali attacchi e chiedendo che i responsabili siano perseguiti” ha affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres.
Gli Stati membri hanno riaffermato la loro inequivocabile condanna di tutti gli atti, i metodi e le pratiche terroristiche ed estremiste violente in tutte le forme e manifestazioni, ovunque e da chiunque siano commessi, indipendentemente dalla motivazione. Ribadiscono inoltre che terrorismo ed estremismo violento non possono e non devono essere associati ad alcuna religione, nazionalità, civiltà o gruppo etnico.
“Il dibattito aperto, costruttivo e rispettoso delle idee, il dialogo interreligioso, interreligioso e interculturale, a livello locale, nazionale, regionale e internazionale, possono svolgere un ruolo positivo nella lotta contro l’odio religioso, l’incitamento e la violenza” si legge sul sito delle Nazioni Unite.
La libertà di religione o di credo, la libertà di opinione e di espressione, il diritto di riunione pacifica e il diritto alla libertà di associazione sono “interdipendenti, correlati e si rafforzano a vicenda e sono sanciti dagli articoli 18, 19 e 20 della Dichiarazione universale dei diritti umani. Il rispetto di questi diritti svolge un ruolo importante nella lotta contro ogni forma di intolleranza e di discriminazione basata sulla religione o sul credo”.
Inoltre, l’esercizio del diritto alla libertà di opinione e di espressione e il pieno rispetto della libertà di cercare, ricevere e trasmettere informazioni possono svolgere “un ruolo positivo nel rafforzamento della democrazia e nella lotta contro l’intolleranza religiosa”.
La scelta di istituire questa Giornata nasce dalla consapevolezza che vi sono “continui atti di intolleranza e violenza basati sulla religione o sulle convinzioni personali, anche nei confronti di persone appartenenti a comunità religiose e minoranze religiose in tutto il mondo, e il numero e l’intensità di tali incidenti, spesso di natura criminale e internazionale, sono in aumento”.
La risoluzione, approvata il 28 maggio scorso, è scaricabile qui in diverse lingue: A/RES/73/296.