Sbarre, confini, frontiere

Il tema delle carceri, della giustizia, dei diritti al centro della conferenza stampa di martedì 27 agosto al Sinodo valdese e metodista, con l'avvocata e giurista Ilaria Valenzi e il pastore Francesco Sciotto.

Roma (NEV), 27 agosto 2019 – Da una parte chi vuole “Buttare via la chiave”, chi augura alle persone di “marcire in galera”, dall’altra la Costituzione, il rispetto dei diritti.

E il tema dei diritti, appunto, delle carceri e quindi in senso più ampio della giustizia, è stato oggi al centro della conferenza stampa del Sinodo valdese e metodista in corso a Torre Pellice, alla quale hanno preso parte la giurista Ilaria Valenzi e il pastore Francesco Sciotto, e moderata dal giornalista Roberto Davide Papini.

“Il tema delle carceri è sempre urgente – ha esordito Valenzi – ed è necessario ripensare la pena: sui diritti stentiamo a riconoscere la dignità come principio fondamentale, essenziale” dell’azione dello Stato.

Le chiese protestanti e i loro rappresentanti, in tutta Italia, periodicamente entrano negli istituti penitenziari, incontrano i detenuti. Il pastore della chiesa metodista di Scicli e membro della Commissione Sinodale per la Diaconia (CSD) Francesco Sciotto ha esortato “chi ci vede, chi sta seguendo questa conferenza stampa, che siano persone detenute o loro famiglie, a chiederci una visita”.

Una presenza, quella dei valdesi e dei metodisti nelle carceri italiane, che punta a spezzare le catene dell’odio: “si rompono mettendo in circolazione un altro modo di relazionarsi – ha aggiunto l’avvocata Valenzi – , non cadere nell’errore di parlare alla pancia delle persone. Perchè purtroppo l’odio è contagioso e ha effetti devastanti sull’idea della società”.

Per fare questo, come ha spiegato Sciotto, il mondo valdese finanzia numerosi progetti: dagli interventi della Diaconia alle attività finanziate dall’Otto per mille, come il contributo all’osservatorio di Antigone.

Esperienze di incontro con la società civile ma anche ecumeniche, perchè “incontrarsi in carcere è più facile e dietro le sbarre c’è più ecumenismo di quanto si immagini”.

Tante le facce, tanti i problemi, di chi vive – purtroppo spesso subisce – il mondo carcerario: dalle discriminazioni – “quando la persona non viene vista nel suo insieme ma solo per una sua caratteristica o scelta o in quanto bisognosa, quello è già un discrimine in partenza” ha detto Valenzi – alla situazione lavorativa.

“C’è un mantra che è quello che manca il lavoro in Italia – ha aggiunto Francesco Sciotto -: io penso invece che ci voglia un investimento sul lavoro, perchè là dove ci sono investimenti per accompagnare le persone in percorsi di inclusione, riescono a trovare un’occupazione. Occorre investire sull’inclusione attraverso il lavoro”. E in termini di rapporto costi-benefici, il saldo delle attività finalizzate a migliorare le condizioni di vita – e di lavoro – di chi sta scontando una pena detentiva, così come tutto ciò che comporta un’esecuzione penale esterna alle carceri, è positivo.

“Tutto quello che “spezzetta” le sbarre – ha confermato il pastore Sciotto – costa poco. Penso ad esempio all’esperienza della pasticceria “Cotti in fragranza” a Palermo, un’esperienza che come tante si nutre soprattutto di creatività. Mentre sbarre, confini, frontiere costano tanti soldi e producono ancora più chiusura”.

E su questa strada valdesi e metodisti vogliono proseguire: “La Diaconia vuole continuare a riflettere su queste tematiche, non arretriamo”.

Qui il video integrale della conferenza stampa su carceri e diritti, trasmessa in diretta da Radio Beckwith.