Nuovo governo, monito della Diaconia Valdese: i diritti siano al centro dell’agenda politica

"Prima gli ultimi": la Diaconia Valdese, l'ente che coordina l'attività sociale della Chiesa valdese, chiede al nuovo governo, che dovrebbe nascere nei prossimi giorni, un impegno concreto per ridurre le disuguaglianze e tutelare i più deboli.

Roma (NEV), 2 settembre 2019 – Attenzione ai diritti e impegno nella riduzione delle disuguaglianze. A chiederli al prossimo governo è la Diaconia Valdese che oggi, in un comunicato, ha rivolto al nuovo esecutivo che si formerà nei prossimi giorni un appello affinché ponga al centro della propria agenda politica i diritti umani.

“In vista della formazione del nuovo governo – si legge nel testo diramato oggi -, la Diaconia Valdese, piccola ma significativa realtà del Terzo Settore, impegnata con gli anziani, i  minori,  i  disabili, le povertà e, negli ultimi anni, fortemente coinvolta sui temi delle migrazioni, ritiene che debbano far parte dell’agenda del governo i temi della riduzione delle diseguaglianze e della tutela dei diritti”.

Per queste ragioni, la Diaconia Valdese “auspica che la compagine governativa si coinvolga in questo settore con competenze specifiche e capacità politiche, con l’obiettivo dell’efficace completamento della riforma del Terzo Settore, della certezza delle risorse a disposizione (cinque per mille e servizio civile), dell’abrogazione dei decreti sicurezza e della conclusione del periodo di aggressione nei confronti delle ONG e delle organizzazioni che si sono poste a tutela dei diritti delle persone”.

Infine, la Diaconia ha voluto ricordare un richiamo evangelico – il “celebre” “Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi”, dal Vangelo di Matteo 20:16 – citato anche dalla neo moderatora della Tavola Valdese Alessandra Trotta al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi: “Il nostro fare e il nostro dire rimangono sotto il richiamo evangelico di “prima gli ultimi” e saremo sempre impegnati, per quanto ne saremo capaci, per un paese più giusto e più equo”.