Guatemala. Minacce a pastore luterano

Crescono le intimidazioni contro i difensori dei diritti

Foto di Christopher Crouzet - Unsplash

Roma (NEV), 10 settembre 2019 – La fotografia del pastore José Pilar Álvarez Cabrera, presidente della chiesa luterana guatemalteca (ILUGUA), corredata da un testo in cui si rimanda alla sua attività di difensore del diritto all’acqua e all’integrità delle foreste e si usano toni minacciosi nei confronti del suo lavoro, è stata distribuita nelle zone di Zacapa e Chiquimula (Guatemala) e su Whatsapp.

Le minacce contenute nel materiale che è stato diffuso si inseriscono in una già difficile situazione di stato d’assedio decretato dal governo guatemalteco in 22 comuni, di cui 4 nell’area di Zacapa.  Lo stato d’assedio non raggiunge però la comunità di Trementina, nella Sierra del Merendón, dove opera Álvarez e dove esiste un movimento di resistenza pacifica per il diritto all’acqua e alle foreste. Ed proprio in relazione alle attività di protezione dei diritti umani e dell’ambiente che si configurano le minacce al pastore Álvarez.

In dialogo con il sito web ALC News, il pastore ha affermato di aver ricevuto l‘opuscolo minatorio da un giovane della sua comunità e avrebbe così appreso che una Toyota Hillux rossa con la targa coperta distribuiva questo materiale nelle città di Zacapa e Chiquimula.

“Vogliono spaventarci per smobilitare, dividere, paralizzare le nostre lotte ma più che mai ci uniremo in legami di solidarietà e di unità per continuare a difendere il diritto umano all’acqua e il diritto costituzionale alla resistenza pacifica contro le minacce dello sfruttamento forestale delle montagne di questa area”, ha detto Álvarez.

La chiesa luterana mondiale ha detto che intende portare questo caso all’attenzione nazionale e internazionale; il segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM) Martin Junge, ha fatto eco a queste minacce e ha inviato una lettera Rodas Andrade, procuratore generale per i diritti umani in Guatemala: “Chiediamo il vostro accompagnamento e un’indagine tempestiva di fronte al disboscamento indiscriminato delle foreste, all’ostruzione dell’accesso all’acqua, alle minacce contro i difensori dei diritti umani, eventi che violano e colpiscono le popolazioni di Zacapa”, ha detto.

La Sierra del Merendón è una catena montuosa situata al confine orientale del Guatemala e dell’Honduras. Corre da ovest a est, attraverso i dipartimenti di Zacapa e Izabal in Guatemala, e Santa Bárbara e Cortés in Honduras. Il lato sud-ovest è delimitato dal fiume Lempa, a nord dal fiume Motagua. Ha una grande diversità di biomi e habitat, inclusa la foresta pluviale.

Le comunità e i membri della Chiesa luterana del Guatemala che difendono le foreste e le fonti d’acqua nella montagna di Granadillas (dipartimento di Zacapa) sono state oggetto della distruzione di condutture idriche, di minacce e di denunce penali; le vittime sono persone e gruppi che difendono i diritti delle popolazioni indigene, il diritto alla terra al territorio, all’acqua e ad un ambiente sano.

Il Forum delle organizzazioni non governative internazionali in Guatemala – FONGI -, composto da 27 organizzazioni europee e nordamericane, aveva già in maggio espresso profonda preoccupazione per la grave situazione affrontata da organizzazioni e comunità che difendono i diritti: “siamo preoccupati per la situazione nella parte orientale del paese in cui sono stati segnalati incidenti contro coloro che difendono il territorio, l’ambiente e i diritti delle popolazioni indigene, in particolare il popolo Xinka e Maya Ch’orti”, affermavano.

Nel gennaio 2019, il governo guatemalteco ha annullato un accordo con la Commissione internazionale contro l’impunità in Guatemala cancellando il lavoro della commissione istituita nel 2006 con il sostegno delle Nazioni Unite (ONU). La Chiesa luterana del Guatemala si è esposta con altre organizzazioni della società civile protestando contro la decisione del governo, e affermando che è un passo indietro nella lotta del paese contro la corruzione e l’impunità.