Scicli (NEV), 16 settembre 2019 – Un racconto collettivo delle “storie” dei migranti ospiti della Casa delle Culture di Scicli, un gigantesco arazzo, realizzato con materiale riciclato, vecchi sacchi di plastica, nel quale si intrecciano le esperienze di tante persone, frutto di un percorso artistico che è allo stesso tempo una terapia per elaborare il proprio vissuto.
Domani, martedì 17 settembre, alle 19, si inaugurerà la mostra finale di quest’opera artistica dal titolo “Ex-Emergo”, realizzata e ospitata da MH – Casa delle Culture. Un’opera che è stata “fatta a mano” dai bambini e dagli adulti che vivono nella struttura sciclitana, nel corso di un laboratorio durato due mesi. Nel corso degli incontri di questo progetto, i rifugiati hanno raccontato le loro storie, per poi “cucirle” materialmente, disegnandole quindi, su un grande supporto creato con sacchi di plastica, materiale riciclato e per tanto con un’attenzione particolare anche rispetto al tema dell’impatto ambientale.
“Ex-Emergo/Emergenza” nel suo duplice valore di “portare a galla/ alla luce” ma anche “evento critico, inaspettato che richiede un intervento immediato” è un progetto di terapeutica artistica curato da Monica Simeoni, artista terapista, e ospitato dalla Casa delle Culture di Scicli, con la partecipazione dei suoi abitanti – molti dei quali beneficiari dei corridoi umanitari della FCEI – e aperto a tutta la comunità del paese di Montalbano.
“Il laboratorio – spiega l’artista terapista – è nato dall’urgenza di approfondire il concetto dell’emergenza, attraverso la relazione con “l’altro da sé ” per meglio conoscere se stessi e rivitalizzare l’idea di una comunità capace di creare accoglienza e valore. Attraverso l’utilizzo di materiali che parlano di questa terra, attraverso la relazione con altre culture, storie e visioni, abbiamo creato “un’opera condivisa”, frutto del prezioso contributo di ogni singolo partecipante. Abbiamo ridisegnato una grande mappa, che nella forma di un grande arazzo della misura di quasi 10 metri quadrati, che racconta le storie emerse da questa relazione. La storia di ognuno che in fondo è la storia di tutti”.