Valdesi e metodisti. Trotta: “Il crocifisso non è un simbolo neutro”

L’apprezzamento della moderatora della Tavola Valdese Alessandra Trotta per le parole del Ministro Fioramonti. E un invito ad avviare una riflessione con le altre chiese cristiane

Roma (NEV/chiesavaldese.org), 2 ottobre 2019 – “E invece noi, valdesi e metodisti, abbiamo apprezzato le parole del Ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti che ha manifestato i suoi dubbi sull’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche”. Così si esprime la diacona Alessandra Trotta, moderatora della Tavola valdese, commentando le numerose critiche seguite alla dichiarazione del Ministro.

“La nostra storica critica al ‘crocifisso di Stato’ è duplice – prosegue la Trotta. Come cittadini italiani riteniamo che violi il principio di laicità dello Stato e neghi la dimensione pluralista della società italiana. Il crocifisso non è, infatti, un simbolo ‘neutro’ e il suo utilizzo come strumento di identificazione nazionale, sociale o politica è stato spesso, purtroppo, foriero di divisione e conflitti”. La moderatora rileva con preoccupazione il fatto che, per legittimare l’uso pubblico del crocifisso, lo si riduca a un pezzo di arredamento che rimanda a meri valori culturali. “La croce o il crocifisso – conclude Trotta – nel richiamare il sacrificio di Cristo e la sua resurrezione, esprimono indiscutibilmente la fede cristiana. Nel loro effettivo riferimento all’amore di Dio, alla fraternità, alla dignità di tutte le creature andrebbero sottratti alla disputa politica e all’identificazione con l’esercizio di umanissime, per quanto rilevanti, funzioni pubbliche. Su questo piano ci piacerebbe avviare una riflessione innanzitutto con le altre Chiese cristiane”.