Germania. Opuscolo su chiesa e sport: “Muoversi tra cielo e terra”

Foto EKD

Roma (NEV), 3 ottobre 2019 – Il presidente della Chiesa evangelica della regione dell’Assia e Nassau della Chiesa evangelica in Germania (EKD) Volker Jung e il membro del consiglio del club calcistico Eintracht Francoforte Axel Hellmann hanno recentemente presentato l’opuscolo “Zwischen Himmel und Erde bewegen” (Muoversi tra cielo e terra). Si tratta di una pubblicazione di 36 pagine con 16 esempi di cooperazione tra chiesa e sport, fra cui il lavoro di Eugen Eckert, il pastore dello stadio Commerzbank-Arena, già Waldstadion, principale stadio da calcio di Francoforte.

“Chiesa e sport sono alleati naturali nella formazione della vita sociale – sostiene Jung, che per la EKD si occupa, fra l’altro, di sport -. Potrebbero cooperare ancora di più, specialmente nelle aree rurali” ha detto, evidenziando l’importanza delle chiese nel mondo e nella vita.

Lo sport è “una delle maggiori forze sociali del nostro tempo, simile alla fede e alla religione cristiana” ha affermato la pastora Annette Kurschus, presidente della Chiesa della Vestfalia, motivo per cui il Kirchentag, per la prima volta nella storia, si è concentrato quest’anno esplicitamente sullo sport.

Fra le idee emerse in occasione della presentazione, quella di organizzare il culto finale del Kirchentag ecumenico 2021 proprio nello stadio di calcio. E ancora, la proposta di formare una squadra interreligiosa con cristiani, ebrei e musulmani. Oppure, la collaborazione fra volontari dell’Eintracht e il Kirchentag.

Le chiese possono usare il “potere emotivo dello sport” per promuovere valori come il cosmopolitismo e la tolleranza, mentre gli stadi potrebbero essere considerati “moderne cattedrali” si legge sul sito dell’EKD. Fra i punti di contatto tra lo sport professionistico e la chiesa ci sono anche i temi dell’inclusione e l’impegno per i più deboli.

L’opuscolo è stato distribuito nelle chiese e nelle comunità lo scorso settembre e può essere richiesto via mail a: info@ekhn.de

Sul rapporto sport e religione l’Agenzia NEV era già intervenuta qui, parlando del teologo Olivier Bauer, specialista di teologia pratica all’Università di Losanna, che studia da tempo i rapporti equivoci tra sport e religione. “Alcuni praticano l’hooliganismo nella loro religione e altri nel loro sport”, sostiene Bauer, ma ammette che “forse non dovremmo esitare a concepire la religione come uno sport. Le persone si accalcano per assistere a una partita di calcio. Sono capaci di andare a correre ogni sera della settimana, di integrare lo sport nei loro impegni, mentre hanno enormi difficoltà a trovare il tempo per recarsi a una conferenza, a un culto o a uno studio biblico. La religione non dovrebbe interrogarsi sul nostro rapporto con il corpo, sul ruolo del movimento e sul piacere di superarsi?”.