La crisi cilena provoca allarme e preoccupazione nelle chiese

Il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese, chiede che finiscano le violenze in Cile e che si torni al dialogo

Foto di Albin Hillert/CEC

Roma (NEV), 25 ottobre 2019 – Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), pastore Olav Fykse Tveit, si è unito ad altri leader delle chiese e della società civile per chiedere la cessazione della violenza in Cile e la messa in campo di una strategia per affrontare alla radice i problemi che hanno generato questa crisi.

“Voglio esprimere la nostra solidarietà alle chiese e al popolo cileno che sta vivendo questa situazione”, ha affermato Tveit. “Sosteniamo pienamente le chiese nella loro richiesta di risposte adeguate alla situazione da parte del governo e della popolazione, e chiediamo di affrontare le cause profonde di questi disordini. In questa crisi c’è in gioco il futuro della democrazia e della giustizia sociale in Cile “.

18 sono le persone che hanno perso la vita da quando sono iniziate le proteste a Santiago, il 16 ottobre, per l’aumento dei prezzi dei trasporti pubblici. La reazione delle forze dell’ordine è stata fortissima e le proteste si sono estese ad altri settori della società civile. Le rivendicazioni dei sindacati e delle organizzazioni di base puntano alle forti disuguaglianza che vive il paese: bassi salari, difficile accesso all’assistenza sanitaria e all’educazione, problemi abitativi e relativi alla previdenza sociale.

Le chiese membro del CEC, insieme ai partner ecumenici, hanno chiesto la pace e condannando gli atti di violenza, e stanno esortando il governo cileno ad affrontare le disparità di fondo nel paese.

Citando diffusi problemi economici e sociali, i leader della Chiesa evangelica luterana del Cile (IELCH), hanno indicato problemi più profondi che hanno scatenato la violenza e hanno consegnato una lettera al presidente. Anche il pastore Martin Junge, di origine cilena, e segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM), è intervenuto sulle vicende cilene.

Il CLAI, Consiglio Latino Americano delle Chiese ha inviato una lettera al presidente cileno Sebastián Piñera in cui riconosce le gravi disuguaglianze che affliggono il paese e chiede che vengano messi in atto tutti gli sforzi possibili per fermare la violenza.