Roma (NEV), 28 ottobre 2019 – Secondo il Supremo tribunale elettorale (TSE) della Bolivia, il presidente Evo Morales, candidato del Movimiento al Socialismo, ha battuto Carlos Mesa, del partito conservatore Comunidad Ciudadana con il 47,07% del totale dei voti espressi contro il 36,51% ottenuto da Mesa, nelle elezioni dello scorso 20 ottobre.
Secondo la costituzione boliviana, il candidato che raggiunge oltre il 50% dei voti totali espressi o che ottiene un vantaggio di oltre il 10% di differenza sul suo avversario più prossimo, non dovrà andare a un secondo turno elettorale.
Il candidato dell’opposizione Carlos Mesa non ha riconosciuto i risultati, sostenendo di aver ottenuto una percentuale maggiore di voti, e che è stata commessa una frode per evitare un secondo turno elettorale, e ha invitato i suoi sostenitori a manifestare contro i risultati ufficiali e questo ha causato una serie di scontri, rivolte e violenze di strada.
Di fronte al crescente clima di conflitto e agli scontri pubblici tra i diversi settori politici e le forze dell’ordine, vescovo Antonio Huanca, della Chiesa evangelica in Bolivia, ha reso pubblico un messaggio “Alla gente dello stato plurinazionale della Bolivia” in cui esprime la sua preoccupazione per quanto sta accadendo e chiede soluzioni pacifiche e condivise.
“Ci commuove e lascia in noi una profonda preoccupazione la confusa situazione, la violenza, lo scontro che si sono generati negli ultimi giorni nel nostro paese” si legge nel testo che si richiama ai valori fondamentali di pace, giustizia e dialogo della società boliviana e si appella ad una soluzione “razionale e pacifica basata su tolleranza, unione, impegno cristiano e amore per il prossimo”.
Leggi qui il testo integrale del messaggio.