Sanzioni in Corea. Conseguenze negative per le donne

Presentato un Rapporto sulle conseguenze delle sanzioni imposte alla Corea del Nord realizzato da Korea Peace Now

Roma (NEV/Riforma.it), 12 novembre 2019 – Le “sofferenze della popolazione della Corea del Nord causate dalle sanzioni” sono il focus del Rapporto redatto dall’organizzazione “Korea Peace Now – donne che si mobilitano per la fine delle ostilità” presentato lo scorso 5 novembre nella sede del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) insieme alla Lega internazionale delle donne per la pace e la libertà.

“La severità, senza precedenti e incessante, del regime sanzionatorio nei confronti della Corea del Nord ostacola qualsiasi possibile iniziativa umanitaria e di sviluppo diaconale” ha affermato Peter Prove, il direttore del Consiglio ecumenico delle chiese per gli Affari internazionali. La relazione, infatti, evidenzia le gravi conseguenze delle sanzioni alla società civile e alla popolazione tutta, in particolar modo a quella femminile.

L’analisi, disponibile in inglese, è stata realizzata da un gruppo internazionale e multidisciplinare di esperti indipendenti e contiene informazioni fornite dalle Nazioni Unite (raccolte sul campo) e dati elaborati da competenti autori e ricercatori.

“L’attuale regime sanzionatorio avvelena qualsiasi possibilità politica e dialogica, mina alla base il processo di pace – ha proseguito Prove -, il contributo più rilevante e al tempo stesso più inquietante del Rapporto è l’aver evidenziato l’impatto che le sanzioni generano soprattutto a discapito delle donne nordcoreane, oggi sempre più vulnerabili e sottoposte a violenze domestiche e a crescenti fenomeni legati alla tratta”.