Roma (NEV), 29 novembre 2019 – L’impatto del cambiamento climatico costituisce una delle minacce più critiche per la vita umana e per la natura, colpendo direttamente i poveri e i più vulnerabili in tutto il mondo. I cambiamenti climatici colpiscono più duramente di quanto previsto dalle scienze del clima. Gli ultimi Rapporti speciali di valutazione del gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Intergovernmental Panel on Climate Change – IPCC) sottolineano che il mondo deve intraprendere azioni urgenti e trasformative per evitare gli impatti più gravi del riscaldamento globale oltre 1,5 gradi Celsius.
Queste sono le premesse sulle quali si fonda l’impegno della Federazione luterana mondiale (FLM), che sostiene la giustizia climatica e pone una forte attenzione all’ambiziosa attuazione dell’accordo di Parigi, sottolineando che è possibile mantenere il riscaldamento a 1,5 °C per prevenire un disastro climatico.
“È preoccupante che le stesse azioni per il clima possano essere dannose per la giustizia e i diritti delle persone – si legge ancora sul sito FLM – in quanto politiche e progetti di mitigazione o adattamento, se mal pianificati, possono colpire proprio coloro a cui sono destinati. Pertanto, l’azione per il clima dovrebbe essere progettata e attuata in modo da rispettare e promuovere la giustizia sia per le persone, sia per tutte le altre specie e per i diritti umani”.
Una delegazione di luterani mondiali per la FLM sarà presente da lunedì 2 dicembre fino al 13 dicembre a Madrid per la 25^ sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP25). La delegazione luterana riunisce esperti di clima e giovani attivisti che sostengono chi non ha voce, secondo una prospettiva di fede, insieme a partner ecumenici.
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