La Commissione Globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) si unisce al quarto sciopero globale per il clima che si terrà domani, 29 novembre 2019, e schiera con i e le giovani del Fridays for Future.
“Le richieste dei giovani Fridays for Future si concentrano sui modelli di consumo usa e getta rappresentati dal coincidente Black Friday, e in particolare sulla transizione energetica in chiave di giustizia climatica, all’interno della quale vengono formulate tre richieste ‘chiare, brevi ma rivoluzionarie’: Fuori dal fossile, raggiungimento dello 0 netto delle emissioni a livello globale nel 2050; Tutti uniti, nessuno escluso: la transizione energetica deve essere operata su scala mondiale; Rompiamo il silenzio, diamo voce alla scienza”.
In vista dello sciopero globale per il clima GLAM chiede quindi alle chiese aderenti alla FCEI di rafforzare il proprio impegno per la giustizia climatica a livello individuale e comunitario e di sostenere e partecipare a livello locale alle iniziative del Fridays for future.
Questa richiesta si inserisce nel quadro delle azioni che la GLAM svolge da più di vent’anni, in particolare con la promozione del Tempo del creato e delle ecocomunità, e nel contesto europeo della Rete cristiana per l’ambiente (ECEN).
Chiede inoltre che il Governo risponda con urgenza all’emergenza climatica e che i cittadini e le cittadine vengano informati sulla gravità della situazione climatica.
La Commissione nota anche che “mentre l’impatto delle piogge di queste settimane sta confermando l’incuria e l’aggressione subite dal territorio in questo Paese lo scarto tra le dimensioni del problema del cambiamento climatico e le soluzioni non può essere colmato dai toni incoraggianti con cui i media commentano il Decreto clima approvato in Senato ad una settimana dal quarto sciopero globale per il clima, sia in termini di risorse che di visione e di ambizione”.
Per affrontare l’emergenza climatica, conclude la GLAM, c’è bisogno di un “cambiamento radicale nelle politiche economiche, insediative, di mobilità e agricole” e di operare una “riconversione in senso ecologico e sociale per tutelare l’ambiente e diritti umani e sociali”.