Roma (NEV), 5 gennaio 2020 – I “100 passi” verso il 21 marzo, Giornata contro le mafie, in Sicilia, fanno tappa alla Casa delle culture di Scicli. Cento passi erano quelli che separavano la casa dell’attivista Peppino Impastato, nato proprio il 5 gennaio del 1948, dalla dimora del boss Tano Badalamenti, a Cinisi. Oggi, a distanza di anni, l’impegno delle associazioni antimafia continua e si moltiplicano le iniziative in vista del 21 marzo, Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che si svolgerà a Palermo.
Giovedì 9 gennaio alle 19, nella sede locale del programma migranti e rifugiati della FCEI, Mediterranean Hope, la Casa delle Culture di Scicli, in corso Mazzini 7, si terrà l’evento pubblico, organizzato da Libera Ragusa e Casa delle Culture – Scicli, dal titolo “Mafie e migrazioni”. Introdurrà il dibattito Vittorio Avveduto, referente provinciale di Libera e interverranno Tonio Dell’Olio di Pro Civitate Christiana e Libera, Nello Scavo, giornalista di Avvenire, Alessandro Di Benedetto, psicoterapeuta di Emergency.
L’appuntamento si inserisce all’interno di percorso dal titolo “Scicli verso il 21 marzo” che si snoderà verso la XXV Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia, in programma a Palermo il prossimo 21 Marzo 2020.
“Ci sembra importante partecipare attivamente a questo percorso sull’antimafia e a favore della legalità – dichiara Piero Tasca, operatore presso la Casa delle culture di Scicli – , valori in cui crediamo profondamente e che come Casa delle culture cerchiamo ogni giorno di portare avanti, in questo territorio. Trattandosi poi nello specifico di un incontro focalizzato sul tema delle migrazioni, il nostro coinvolgimento era d’obbligo. Da sempre su queste tematiche cerchiamo infatti di farci promotori di numerose iniziative e soprattutto di lavorare in rete con le tante realtà attive in Sicilia e nella zona di Scicli in particolare. E nel giorno del compleanno di Peppino Impastato, ricordiamo ancora con più forza e gridiamo che “la mafia è una montagna di merda”.
“Il titolo della giornata di quest’ anno – spiegano gli organizzatori – è “Altro e altrove” . “Altro” come ulteriore impegno per procedere su questa strada battuta in venticinque anni, verso un “altrove” ancora da liberare dalla presenza di mafie e corruzione, in cui vengano messi al centro i bisogni e i desideri delle persone. Se da un lato sentiamo il dovere di essere custodi di un patrimonio storico fatto di eventi tragici e gesti di reazione e rottura, dall’altro abbiamo la necessità di portare le nostre battaglie oltre quel periodo, per saldarle alle urgenze sociali che schiacciano e indeboliscono le nostre comunità oggi. Sono le storie delle persone, vittime innocenti che tracciano e ridisegnano la linea del tempo, l’impegno nel presente per rigenerare i nostri territori”.