Roma (NEV), 24 gennaio 2020 – Anche in Africa cristiani si sono uniti alle celebrazioni ecumeniche e ai momenti di preghiera in occasione dell’annuale Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, osservata in tutto il mondo dal 18 al 25 gennaio.
A Nairobi, i leader delle chiese, singole persone, organismi ecumenici e rappresentanti delle organizzazioni ecclesiali hanno pregato insieme nella Cattedrale Anglicana di Ognissanti in una funzione del “Movimento ecumenico internazionale”.
Angeline Okola, coordinatrice del programma del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Ecumenical Disability Advocates Network di Nairobi, ha detto che la gentilezza è un attributo fondamentale dell’umanità che supera tutte le divisioni. “Come parte delle attività di questa settimana, esortiamo il corpo di Cristo a mostrare questa gentilezza verso le persone con disabilità attraverso l’ascolto, il dialogo e l’interazione con noi. Questo rafforzerà il nostro sentimento di appartenenza al corpo unito di Cristo”.
Innocenzo Maganya, docente al Tangaza University College di Nairobi, presidente del Movimento Ecumenico Internazionale del Kenya, in una dichiarazione, ha chiesto che le chiese, come parte della loro testimonianza ecumenica, mostrino gentilezza in un mondo che sta vivendo una devastazione sociale, politica, economica e spirituale. Ha sottolineato che il Kenya ha accolto “molti stranieri”, tra cui i rifugiati dalla Somalia, dal Sud Sudan, dall’Etiopia, dal Burundi, dal Ruanda e dalla Repubblica Democratica del Congo.
Il vescovo cattolico romano Alfred Rotich, presidente della Commissione per l’ecumenismo alla Conferenza dei vescovi cattolici del Kenya, ha sottolineato la compassione, l’umiltà e l’amore, pronunciando il sermone durante la funzione tenutasi nella Cattedrale anglicana. Secondo Rotich, le chiese e i cristiani hanno il mandato di aprire le loro porte e di ricevere gli altri perché sono fatti a immagine di Dio: “sapranno che siamo cristiani se apriamo le nostre porte”, ha detto il vescovo.