Giornata della memoria 2020. Il CEC si unisce alla commemorazione

La moderatrice del Consiglio ecumenico delle chiese, Agnes Abuom, e il segretario generale, Olav Fykse Tveit nel 75° anniversario della liberazione di Auschwitz, ricordano che “l'antisemitismo non è un'anomalia storica, ma una minaccia persistente e crescente per gli ebrei e per l'apertura e l'inclusione delle società di tutto il mondo"

Foto di Albin Hillert/CEC

Roma (NEV), 27 gennaio 2020 – In occasione della Giornata della Memoria 2020, che segna il 75° anniversario della liberazione di Auschwitz, la moderatrice del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Agnes Abuom, e il segretario generale, Olav Fykse Tveit, hanno reso noto un testo congiunto in cui riflettono sul ruolo che questa “piena rivelazione dell’estremità del male umano” ha svolto come motore per l’elaborazione e l’adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Di fronte all’attuale recrudescenza di attacchi antisemitici, affermano: “Siamo allarmati per il drammatico aumento della retorica antisemita, per gli attacchi che sono stati segnalati in molti Paesi, e per la perniciosa persistenza della negazione dell’Olocausto, soprattutto online”.

Il CEC, e le chiese che ne fanno parte, hanno a cuore le loro relazioni con i partner ebrei, nel dialogo e nell’azione collaborativa, e riaffermano l’impegno a lavorare con le organizzazioni e le comunità ebraiche partner per contrastare l’attuale tendenza verso la “normalizzazione dell’odio contro l’altro in molte parti del mondo”, prendendo atto dell’impegno portato avanti insieme al Comitato Internazionale Ebraico per le Consultazioni Interreligiose (IJCIC) per esplorare i modi in cui questo impegno possa essere rafforzato.

“Osserviamo che l’antisemitismo è spesso e in molti luoghi la prima espressione dell’aumento dell’intolleranza e della violenza contro le comunità minoritarie, e che deve essere contrastato e respinto da tutte le persone di buona volontà di tutte le comunità”, hanno aggiunto. “In questa Giornata della Memoria dell’Olocausto, che segna il 75° anniversario della liberazione di Auschwitz, dobbiamo tutti riconoscere che l’antisemitismo non è un’anomalia storica, ma una minaccia persistente e crescente per gli ebrei e per l’apertura e l’inclusione delle società di tutto il mondo”.

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